Vince Max Verstappen a Budapest e la Red Bull è sempre più nella storia. Per il team della bevanda energetica sono 11 vittorie su 11 in stagione, come la McLaren 1988 di Ayrton Senna e Alain Prost. Per l’olandese l’ennesima vittoria indiscussa, con una posizione presa al via già in curva 1 su Hamilton (quarto finale), che poi si fa beffare da entrambe le McLaren. Sul podio Norris e Pérez . Per la Ferrari è un’altra domenica da incubo: Leclerc e Sainz sono solo settimo e ottavo. Ma i distacchi del monegasco sui rivali fanno riflette: 70 secondi su Verstappen, 40 da Norris, 30 da Hamilton.

Leclerc ha chiuso davanti a Russell (6°), che però è finito davanti a lui per i cinque secondi di penalità del ferrarista (limiti di velocità ai box non rispettati). Il britannico però partiva in fondo al gruppo, 18°, dopo l’eliminazione di sabato in Q3, contro il 6° posto di Leclerc, motivo per cui il ritardo delle Rosse fa riflettere. Ora si vola in Belgio per il GP di Spa (domenica), poi la pausa estiva e si ritorna con la gara d’Olanda il 27 agosto. Nel mentre serve un cambio di passo e delle decisioni positive al vertice operate dal team principal di Maranello, Frédéric Vasseur. Hanno chiuso la top-10: Piastri (5°) e le Aston Martin di Alonso (9°) e Stroll (10°).

La cronaca di gara: parte male Hamilton, che scatto di Sainz
Sono roventi le temperature di aria e asfalto a Budapest, come è rovente la partenza tra Hamilton e Verstappen. L’olandese è bravo all’interno in curva-1 e passa, ma l’inglese perde due posizioni prima di curva 3 anche nei confronti di Piastri e Norris. E deve scusarsi con il suo team, colpevole di non aver chiuso bene in partenza la porta ai rivali. Super Sainz, eliminato sabato in Q2 ma subito 6° da 11° con gomma rossa, dietro all’altra Ferrari di Leclerc. Dietro invece contatto tra le due Alpine (out sia Gasly che Ocon) e l’AlphaTauri di Ricciardo, che prosegue ultimo. Ottimo sorpasso di Alonso su Perez all’esterno, prima della risposta del messicano (7°) in fondo al rettilineo.

Inizia la danza dei cambi: lento il pit-stop di Leclerc, Piastri perde la posizione su Norris
Davanti Verstappen allunga a oltre 2”, ma il passo dell’olandese è al pari dei due McLaren, di Hamilton e Leclerc fino al 13° giro. Intanto, quattro tornate prima, sono iniziati i cambi-gomma: prima Albon, poi Stroll, Tsunoda, Zhou e Bottas, tutti con le hard. Sainz, con le rosse, perde su Pérez al 15° giro e per questo rientra ai box per montare gomma dura, riuscendo a rientrare davanti a Stroll che aveva già fatto la sosta. Al 17° torna anche Hamilton, per montare le bianche e uscire 7°. Così, risponde subito la McLaren coprendo la posizione con Norris. Al 19° giro rientrano Leclerc (pit-stop lento dei meccanici, non funziona il martelletto per far entrare la posteriore sinistra), rientrando 10°, e Piastri (5°), che però perde la posizione su Norris (4°), davanti con l’undercut.

Rimonta Pérez: super sorpasso su Russell
Al 24° giro Verstappen rientra per mettere le bianche, uscendo tranquillamente davanti a Pérez (che deve ancora cambiare) e alla McLaren di Norris (lontano 2”1). Il messicano della Red Bull rientra il giro successivo per montare gomma gialla, e in due giri riesce a beffarsi di Sainz (impegnato nel seguire Russell) prendendosi il 6° posto. Passa un altro giro, il 28° e Pérez compie un super sorpasso in curva 3 su Russell, che rientra ai box subito per montare anche lui gomma gialla, rientrando 14°.

Penalità per Leclerc, inizia il giro delle seconde soste
Dietro intanto Russell rimonta e con il sorpasso a Bottas è 9°, mentre al 38° giro Pérez si avvicina a Hamilton, lontano poco più di un secondo. Al 41° giro il messicano va sotto il secondo, tenta il sorpasso al 42° ma il britannico si difende. Al 43° vanno ai box sia Piastri che Pérez, per montare le gialle e tornare in gara 6° e 7°. La sosta Red Bull è la più veloce della stagione: 1,9 secondi. Al 44° tocca a Leclerc, fino a quel momento 5° dietro a Sainz, rientrando 8°. Il secondo giro di cambi-gomma è appena iniziato: al 45° entra Norris per inserire le gialle (tornando in pista 3°), poi lo fa Sainz per le dure, uscendo 8° dietro a Leclerc, che così si riprende la posizione davanti allo spagnolo con l’undercut. Ma il monegasco non rispetta i limiti di velocità all’ingresso dei box e si prende 5 secondi di penalità

Pérez super su Piastri, Hamilton lo supera poco dopo
Intanto prosegue la rincorsa di Pérez, che si prende il 4° posto superando Piastri in curva 1, difendendosi all’interno in curva 3. L’australiano finisce sulla terra, e per questo la lotta tra i due viene notata, mentre l’australiano è al terzo track limit e si prende la bandiera bianconera, ciò vuol dire che con un’altra sanzione sarebbero 5 secondi di penalità anche per lui. Al 50° rientra Hamilton per l’ultima sosta, inserendo le gialle. Due giri dopo lo fa anche Verstappen, anche lui per montare le medie. E un giro dopo compie un super giro veloce in 1’20”, difficilmente realizzabile dagli altri. Al 58° giro Hamilton passa un Piastri in difficoltà e si trova 4°, ora a 6”3 da Pérez.

Vince Verstappen, Red Bull come la McLaren 1988
Russell intanto è oramai negli scarichi di Sainz, che supera a cinque giri dalla fine sul rettilineo. E ora Leclerc, 6°, è a poco più di 4 secondi. A due giri dalla fine Pérez alza il ritmo e Hamilton riesce a scendere sotto i due secondi, troppo pochi chilometri rimanenti per andare a impensierirlo. La gara si conclude così: Verstappen si prende la settima vittoria di fila, poi Norris, Pérez, Hamilton, Piastri, Leclerc, Russell, Sainz , Alonso e Stroll. Con la penalità di cinque secondi, Leclerc è però settimo, perdendo il posto su Russell ma mantenendolo su Sainz, in ritardo di due decimi. Per la Red Bull sono 11 vittorie consecutive come fece la McLaren del 1988, ai tempi di Ayrton Senna e Alain Prost, un record destinato a rompersi nelle prossime gare.

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F1, pole position per Leclerc al Gran Premio del Belgio. Verstappen è il più veloce ma (penalizzato) partirà sesto

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