La creazione di un osservatorio con lo scopo di “operare una sorta di dossieraggio con finalità di intimidazione dei magistrati ovviamente ‘scomodi’, secondo un’ottica fascista”. Questo era il progetto delle figure – molte delle quali legate all’estrema destra – finite nell’inchiesta della Dia di Caltanissetta, coordinata dalla procura guidata dal procuratore Salvatore De Luca. Un “osservatorio” sulla magistratura composto anche da persone che “non per forza dovevano comparire” e per il quale vengono nominati o meglio millantati rapporti con le più alte istituzioni: dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni al sottosegretario al ministero di Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, dal ministro della Giustizia Carlo Nordio all’ex magistrato anticamorra Catello Maresca. Con i quali però non c’è prova di interlocuzione “potendo riferirsi le intercettazioni captate a rapporti di conoscenza millantati”, ribadisce il giudice per le indagini preliminari Santi Bologna. La premier, il ministro, il sottosegretario e l’ex pm ora consigliere comunale a Napoli non sono, infatti, coinvolti in nessun modo. Vengono soltanto citati nelle intercettazioni della Direzione antimafia, che il 9 novembre riferisce di una “strategia antisistema” caratterizzante “i gruppi politici animati da Adriando Tilgher (vicino a Delle Chiaie e chiamato dai magistrati di Caltanissetta come persona informata sui fatti) e dai “diversi suoi interlocutori, tutti, peraltro, contraddistinti per l’essere personalità di rilievo nel mondo scientifico, universitario e professionale”, scrive il gip.

Un progetto figlio “di una visione strategica” – “Stiamo passando dalla teoria… alla pratica”. Così parlano per esempio Tilgher e l’avvocato barese Saverio Ingraffia. È quest’ultimo a voler coinvolgere i politici e per questo ne parla con alcuni amici parlamentari” … chi con la Lega … chi con Porcelli d’Italia … (Fratelli d’Italia in senso dispregiativo, ndr) che cosa ne dobbiamo fare di questi Adriano? … li possiamo usare?”, chiede Ingraffia. E Tilgher risponde: “Se ci serve sì … come no … “. Lo scopo del progetto per Tilgher è chiaro: “Creare una nuova realtà politica in Italia… che poi è la realizzazione l’estrinsecazione del fascismo… perché il fascismo essendo rivoluzione permanente… si adegua ai tempi e ne interpreta lo spirito…”. Una strategia politica per realizzare il fascismo, nell’ottica di una rivoluzione fascista permanente e con lo scopo di arginare lo “strapotere” dei “nemici dei politici”, ovvero i magistrati. Le finalità degli interlocutori captati dalla Dia nissena sono di certo ambiziose. Un “osservatorio giudiziario permanente con componente laica, politica e giuridica, capace di fatto, non solo di “vigilare” ma soprattutto di limitare il ritenuto strapotere politico detenuto dai magistrati”, propone l’avvocato barese nella conversazione, trovando l’accordo di Tilgher.

Un progetto proposto all’amica “intima” di Giorgia Meloni – A questo scopo bisogna coinvolgere la politica per questo Ingraffia suggerisce di poter far leva su “Rosalba (Valori – secondo quanto ricostruito dai magistrati di Caltanissetta, ndr), “amica intima della Meloni”, di professione avvocato e a sua volta amica di lungo corso del legale barese. È il 3 novembre quando Ingraffia, parlando con Tiglher, chiarisce il coinvolgimento dell’”amica intima di Meloni: “Ho chiamato Rosalba…” alla quale spiega “il progetto dell’osservatorio… visto che sei intima amica della Meloni… di tutta quella roba là che insomma c’è in Parlamento ora, non puoi fare da ponte per cercare di avere uno sponsor ufficiale per questa operazione? Le ho detto … quell’osservatorio è concepito come una lotta al sistema giudiziario che sta stretto a tutti quanti… ho detto … Avere una sentinella, un occhio che vigila sull’operato di chi invece si ritiene invulnerabile … è una cosa che attrae tutti … indistintamente … visto che quelli sono i nemici dei politici … Dice, Saverio … Senti, dice, io sono molto amica anche di Francesco Del Mastro che è stato fatto vice … sottosegretario… (in realtà il nome vero di Delmastro è Andrea, ndr) ehm … dico … e quindi? … un incontro, perché fra l’altro Adriano, io penso anche … poiché tutti questi stronzi … una volta che diventano parlamentari creano delle fondazioni … so che le hanno tutti … se noi riuscissimo a legare l’osservatorio ad una fondazione sarebbe ancora meglio … “. Il 15 dicembre viene citata anche la sorella della premier Meloni, Arianna. “In pratica lei ha detto che ha parlato con la sorella della Meloni – riferisce Ingraffia – la quale a sua volta ha parlato anche con Giorgia Meloni, con la caciottara, insomma va! E sono rimasti entusiasti ovviamente”.

Non solo politici. Negli appetiti dell’osservatorio anche avvocati e magistrati – Nel progetto dell’osservatorio sulla magistratura c’è la necessità anche di “trovare un avvocato decente … per lo meno … decente su Napoli, su Roma e su Milano … poi tutti gli altri che ci sono ben vengano”, avverte Tilgher in un’altra conversazione dello scorso ottobre. E Ingraffia ha un nome in mente su tutti: “Io ho un legame bellissimo con … che è uno dei penalisti che va per la maggiore … di Milano … oltretutto è un camerata vero… Oh gliene dovrei parlare perché lui è vice presidente della Camera Penale … ha 64, 65 anni e poi è molto legato al giudice Nordio … molto legato … Amici proprio … non so però … poiché … penso che Nordio ricoprirà credo proprio la funzione di ministero della Giustizia … qualcosa mi dice che sia così”.

Insulti al viceministro perché legato ai giudici – È citata l’amica di Meloni, Rosalba, è citato Delmastro, ma pure Francesco Sisto, di Forza Italia, attuale vice ministro di Nordio, e già sottosegretario con Draghi, è nel mirino di Ingraffia e Tilgher per il progetto contro i magistrati, sebbene quest’ultimo sia ritenuto inaffidabile per la sua vicinanza ai magistrati: “Oggi ho risentito Rosalba… – riporta Ingraffia – Mi ha detto … Saverio, io lo chiamo per vedere come ti avevo detto io ieri, di organizzare un incontro … perché io gli ho detto … Rosalba io potrei arrivare a Francesco Sisto che è vice ministro … però Sisto è un pezzo di merda di Forza Italia, in più è legato ai giudici e i giudici sono legati a lui, oggi più che mai, comprendi … Quindi Adriano tu pensi che io potrei mai proporre una cosa del genere ad uno sapendo che l’obiettivo nostro è l’attacco al sistema giudiziario … quando quello vive … viene leccato dai giudici?”.

Il giudice “amico” condannato in primo grado per porto d’armi e per corruzione – Un giudice considerato “amico” è invece Giuseppe Benedictis, condannato in primo grado per detenzione di un arsenale (a 12 anni 8 mesi) e per la scarcerazione di boss in cambio di denaro (9 anni e 9 mesi). Benedictis è difeso da Ingraffia, ma potrebbe partecipare nell’osservatorio solo in forma celata, vorrebbe usare “Pino”, perché darebbe loro una … “visione ampia anche se è il primo a dire “ma io come non posso apparire … ”.

L’ex magistrato candidato alla guida di Napoli. E quella fondazione di Philadelphia – Un ex magistrato che sarebbe stato entusiasta del progetto, secondo quanto si dicono nelle conversazione, sarebbe invece, Catello Maresca, ex sostituto procuratore della Dda di Napoli, attualmente consigliere comunale a Napoli, dopo essere stato in corsa a sindaco di Napoli per il centrodestra. Il 22 marzo scorso Francesco Scala avverte Tilgher di aver parlato “stamattina a lungo con Catello Maresca… per cui noi stiamo agendo con molta discrezione… moltissima discrezione e io mi rendo conto che alcuni di voi hanno dei ruoli all’interno dell’istituzione magari non vogliono comparire. Per cui è possibile anche compartecipare, avere notizie, senza per questo dover comparire il che ufficialmente … il che non significa stiamo facendo le logge segrete (in dialetto napoletano) o non so che…”. E secondo Scala, Maresca ha detto che “è d’accordo ma in questo momento non si può muovere proprio (in dialetto napoletano)”. Ma non solo, Maresca avrebbe anche riferito di un progetto americano della stessa forgia: “E poi mi che ha detto un’altra cosa … che questa cosa è esattamente stanno facendo già… a livello internazionale esiste una fondazione perché americana a Philadelphia si sta come dire eh … che però … si è presa il carico di ripensare ovviamente questo la Giustizia potrebbe suonare anche molto sinistro”.

Il gip: “Non vi è prova di effettive interlocuzioni” – Tutte le persone citate nelle intercettazioni non sono coinvolte, né indagate e su questo il giudice per le indagini preliminari spiega con chiarezza: “In relazione ai soggetti istituzionali citati – il presidente del Consiglio dei Ministri, il ministro della Giustizia, il Sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove, il magistrato Catello Maresca – come individui messi a conoscenza del progetto di Osservatorio in analisi – sono doverose due precisazioni. In primo luogo non vi è prova di effettive interlocuzioni con le soprariferite persone, potendo riferirsi le intercettazioni captate a rapporti di conoscenza millantati solo (da parte di Saverio Ingraffia, Francesco Scala o i soggetti con cui costoro si sono interfacciati) con Giorgia Meloni, Carlo Nordio, Andrea Del Mastro e Catello Maresca. In secondo luogo, anche nel caso in cui tali soggetti abbiano avuto effettiva conoscenza del progetto di Osservatorio di cui si discute, non vi è prova che a costoro sia stato svelato il reale ‘ubi consistam‘ che tale strumento dovrebbe avere nelle intenzioni dei suoi promotori, ovverosia “la volontà di operare una sorta di dossieraggio con finalità di intimidazione dei magistrati ovviamente ‘scomodi’, secondo un’ottica fascista”.

Articolo Precedente

Strage di Samarate, Alessandro Maja condannato all’ergastolo. In aula anche il figlio superstite: “È giusto così”

next
Articolo Successivo

Smog a Torino, chiusa un’indagine sugli ex amministratori: “Inquinamento colposo. Misure inadeguate e interventi mancati”

next