Picchi di caldo e temporali inaspettati, temperature record mai raggiunte in molte zone d’Italia, morti che allarmano pure il governo. Ma per Andrea Giambruno, conduttore di Rete 4 nonché compagno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il caldo record di luglio dovuto al cambiamento climatico e all’anticiclone africano “non è poi una grande notizia”.

Martedì il giornalista si è aggiunto alla lunga schiera di negazionisti del cambiamento climatico che in questi giorni imperano in Parlamento (Lega e Fratelli d’Italia su tutti) ma anche nelle tv Mediaset e sulla stampa di destra. La linea è chiara: “Nessun catastrofismo, nessun effetto del cambiamento climatico: è estate e fa caldo, come sempre”. E così martedì 18 luglio, nella sua striscia quotidiana “Diario del Giorno” su Rete 4, anche il compagno della premier Meloni non si è fatto mancare la dose giornaliera di negazionismo.

Il conduttore dedica tutta una puntata sul caldo con questa introduzione. “Oggi è il grande giorno del grande caldo torrido e qualcuno si chiede se sia una novità che nel mese di luglio si raggiungano queste temperature. Secondo noi non è poi una grande notizia però in effetti si continua a parlarne e dibattere”. A quel punto inizia la discussione. In studio c’è la giornalista Caterina Collovati, in collegamento l’editorialista di Libero Vittorio Feltri e la giornalista Karima Moual.

Giambruno e Feltri si spalleggiano negando gli effetti del cambiamento climatico. “Direttore, la notizia, ammesso che tale sia, è che a luglio fa caldo e probabilmente a dicembre nevicherà – dice Giambruno sghignazzando – Ma secondo gli ambientalisti la colpa è di noi cittadini che non ci curiamo dell’ambiente”. Assist a Feltri: “Gli ecologisti sono dei conformisti che parlano di caldo record, ma è sempre stato così a partire dagli anni Ottanta. A me del caldo non interessa, non lo soffro e non sudo nemmeno…”.

A quel punto il conduttore deve, quasi forzatamente, dare la parola a chi la pensa diversamente, ovvero la giornalista Moual. La domanda trasuda ironia: “Si parla di clima impazzito. Anche tu pensi che sia colpa nostra per il surriscaldamento globale?”. La giornalista risponde a Feltri: “Io ascolterei più gli scienziati di Vittorio Feltri, che ha 80 anni e può ricordare le estati e gli inverni che ha passato ma non è uno scienziato”. L’ex direttore di Libero, che diventa una parodia di Crozza, replica a muso duro: “Non mi rompere i coglioni con la storia dell’età…”. Il conduttore sta, ovviamente, con Feltri. “Non c’entra l’età, quella di Feltri è un’opinione condivisibile”.

Giambruno deve chiudere la discussione che sta degenerando e dà la parola alla sua inviata a Bari Rossella Grandolfo “sotto un sole che picchia, la vedo già più abbronzata”, scherza. È a quel punto che succede l’impensabile. Perché la cronista di Rete 4 sconfessa il conduttore negazionista e lo stesso Feltri: “Scusate ma dico anche la mia, ci sentiamo di dare ragione…”. Giambruno non se lo aspetta e la interrompe: “A chi?”. Continua l’inviata Mediaset: “Purtroppo va data ragione agli scienziati dell’Ipcc (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) dell’Onu, che studiano tutto questo e che purtroppo per tutti noi hanno confermato che le ondate di calore rispetto agli anni Ottanta sono aumentate e soprattutto si sono ravvicinate di gran lunga”.

Fuori campo, Giambruno è imbarazzato. Non sa cosa dire: “Ehm…uhm…” bofonchia. L’inviata continua: “Insomma non c’è da stare tranquilli, penso”. Qui il conduttore prova a interromperla: “Vabbèèèèè ma neanche…”. Ma la cronista insiste e non si fa mettere a tacere: “Chiedo scusa, mi ero segnata alcune temperature della giornata di oggi. Per esempio a Roma fanno 42 gradi…”. Giambruno: “Eh vabbèè…”, minimizza. E ancora: “Qui in Puglia… oggi a Taranto non ricordiamo a memoria diverse giornate in cui si arriva a 44 gradi”. Il conduttore a quel punto viene ripreso in palese imbarazzo: faccia smarrita, sbuffa. Non sa cosa fare. Così preferisce levare la parola alla sua inviata: “Chiaro, grazie Rossella, grazie mille”. E chiude il collegamento.

Il conduttore deve ricordare ai suoi telespettatori, che rischiano di essere confusi, come la pensa sul cambiamento climatico. Così riprende la parola per lanciare un servizio sul caldo: “C’è un pessimismo imperante che noi rifuggiamo, c’è chi dice che questo caldo è una buona notizia perché questa è l’estate più fresca. Guardate…”. La colonna sonora del servizio è emblematica: “Luglio col bene che ti voglio”. E la scritta in sovraimpressione: “Clima impazzito o è solo estate?”. Nel resto della trasmissione Giambruno va all’attacco degli attivisti che imbrattano monumenti e uno yacht da 300 milioni e dell’Europa matrigna che ci impone “troppo rigore in poco tempo” sulla transizione ecologica “danneggiando il ceto medio”. Parola agli ospiti e cambio di tema: i turisti maleducati. Un tema migliore per le chiacchiere da bar.

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