Mosca ha imposto limitazioni agli spostamenti dei diplomatici britannici sul territorio russo. La decisione è stata comunicata dal ministero degli Esteri della Russia all’incaricato d’affari britannico Tom Dodd.

Dodd è stato convocato al ministero giovedì mattina e durante la sua permanenza negli uffici è stato “informato” della “introduzione di una procedura di notifica per i viaggi dei dipendenti della missione diplomatica britannica” in Russia, ha affermato la diplomazia russa in un comunicato. La Russia ha motivato la sua scelta come ritorsione “in risposta ad azioni ostili” del Regno Unito, convinto sostenitore finanziario e militare dell’Ucraina.

Il provvedimento riguarda il personale accreditato presso l’ambasciata britannica a Mosca ed il consolato generale a Ekaterinburg e prevede che i diplomatici – ad eccezione dell’ambasciatore e del console generale – comunichino ai russi con almeno cinque giorni lavorativi di preavviso eventuali spostamenti “al di fuori della zona di libera circolazione di 120 chilometri”. La comunicazione, si legge sull’agenzia Tass, deve contenere informazioni sull’itinerario del viaggio, lo scopo, gli incontri previsti, il mezzo di trasporto e l’alloggio.

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