L’insistenza con la quale Volodymyr Zelensky ha deciso di fare pressione sulla Nato, nel primo giorno del vertice di Vilnius per cercare di ottenere, fallendo, un’accelerata nel processo di adesione dell’Ucraina all’Alleanza non ha causato tensioni solo tra lui e gli Stati membri. Diversità di opinione sono emerse anche all’interno di uno dei governi che, dall’inizio del conflitto, si è mostrato più di tutti, insieme agli Stati Uniti, vicino alla causa di Kiev, ossia quello britannico.

A dare inizio al botta e risposta tutto interno a Londra è stato il ministro della Difesa, Ben Wallace, che a margine del summit Nato ha deciso di lanciare un messaggio deciso a Zelensky che è suonato come un avvertimento: le gente dei Paesi alleati “vorrebbe vedere gratitudine” da parte di Kiev, ha dichiarato l’ex militare di carriera, mentre “cede i propri stock di armi” a Kiev. Questi Paesi, ha poi aggiunto, non possono essere considerati alla stregua di una sorta di “Amazon” cui indirizzare ordini di materiale bellico a richiesta.

Pur confermando le note posizioni dell’esecutivo britannico, ossia sostegno senza limiti alla causa di Kiev, il ministro ha voluto motivare la sua uscita: “È una guerra nobile e noi vediamo che la state combattendo non solo per voi stessi, ma anche per la nostra libertà”, ha riconosciuto rivolgendosi ai responsabili ucraini. Ma ha anche aggiunto che i toni vanno calibrati ad esempio “per convincere i parlamentari americani” o “per persuadere politici dubbiosi di altri Paesi che vale la pena” continuare a sostenere l’Ucraina. Wallace ha poi definito “una vittoria” per Kiev il fatto che al vertice sia stato affermato che “l’Ucraina appartiene alla Nato” in prospettiva e quindi che l’adesione “è un destino che si compirà”.

Parole delle quali è stato chiesto conto al premier Rishi Sunak nel corso della conferenza stampa a margine del vertice. Ed è a questo punto che è emersa la spaccatura interna: “Il presidente Zelensky ha espresso la sua gratitudine in varie occasioni a me e al popolo britannico e anche ad altri alleati – ha detto – Lo ha fatto in modo molto commovente in Parlamento quando era nel Regno Unito all’inizio di quest’anno. Continua ad essere grato per il nostro sostegno e la nostra leadership e per l’accoglienza che abbiamo rivolto a molte famiglie ucraine. Penso che tutti possano vedere che è così che si sente”.

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