Stefano Bonaccini, presidente dem della regione Emilia-Romagna, sale al primo posto nella classifica dei governatori regionali Governance Poll del 2023 realizzata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore. Il governatore del Partito democratico ha ottenuto un indice di gradimento del 69% (17,2 punti in più rispetto al periodo della sua elezione) ed è l’unico governatore del centrosinistra che cresce piazzandosi davanti ai due leghisti Luca Zaia, che perde il suo storico primato durato anni, e Massimiliano Fedriga. Il presidente del Veneto e quello del Friuli Venezia Giulia riscontrano rispettivamente un gradimento del 68,5% e 64%. Al di sotto del podio le principali posizioni sono occupate da governatori appartenenti al centrodestra: al quarto posto troviamo i governatori di Calabria e Liguria, Roberto Occhiuto e Giovanni Toti con il 59% di gradimento, mentre al quinto si classificano Attilio Fontana e Alberto Cirio (56,5%), che guidano Lombardia e Piemonte.

Sempre nella top dieci dei governatori va sottolineata la posizione del presidente della Campania Vincenzo De Luca, che si aggiudica il nono posto con un gradimento del 54,5% e scende di 15 punti rispetto al suo risultato nelle urne. Al suo seguito si posiziona il Presidente della regione Lazio Francesco Rocca, che occupa la decima posizione e consolida quanto già conquistato nelle urne in occasione delle elezioni dello scorso febbraio con il 54%.

Fra i sindaci invece si classifica al primo posto il sindaco di Milano di centrosinistra Beppe Sala col 65%, davanti al secondo posto confermato di Marco Fioravanti (sindaco di Ascoli Piceno, centrodestra, 64,5%) e al terzo Antonio Decaro (sindaco di Bari, centrosinistra, 64%).

Secondo Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi, “Si può affermare che nel giudizio della comunità cala il pregiudizio della appartenenza politica. Chi governa è valutato più per l’attività amministrativa che per il partito di appartenenza. Il fatto che i due vincitori del Governance Poll 2023 appartengano ad uno schieramento diverso dalla maggioranza di governo è un ulteriore indicatore di come il riferimento politico dell’amministratore passi in secondo piano rispetto alle sue capacità di gestione. In pratica, il filo che lega Bonaccini e Sala non è la coalizione di centrosinistra, ma quello di essere percepiti dalla popolazione come i difensori di tutta l’opinione pubblica, indipendentemente dalle ideologie, e portatori di interesse degli stessi cittadini. È questo il fattore che decreta il successo del consenso”.

La ricerca ha preso in considerazione 87 comuni capoluogo di provincia e le Regioni in cui vige la regola dell’elezione diretta, tranne il Molise dove si è votato a giugno. I comuni non testati sono quelli che hanno eletto il sindaco a maggio-giugno 2023 o commissariati o retti dal vicesindaco. Le interviste sono state effettuate tra maggio e giugno 2023 utilizzando sistemi misti: Cati, Cawi ed il sistema Tempo Reale di creazione dell’Istituto demoscopico Noto Sondaggi. La numerosità campionaria in ogni Regione è stata di 1.000 soggetti e di 600 elettori in ogni Comune, disaggregati per genere, età ed area di residenza.

Articolo Precedente

Delmastro, Donzelli: “Non sono preoccupato, mi auguro che non ci siano conflitti con magistratura. Il Pd smetta di usare vie giudiziarie”

next
Articolo Successivo

L’invettiva del deputato-commercialista sulla delega fiscale: “Basta col populismo pauperista che vede il ricco come qualcuno da colpire”

next