Lega e Fratelli d’Italia ci riprovano. Il favore alle doppiette, alla fine di una seduta tesa, caratterizzata da interruzioni e rinvii, è stato servito niente di meno che dall’ex presidente di Acl (Associazione cacciatori lombardi), Carlo Bravo, oggi consigliere regionale di FdI: la commissione Agricoltura ha approvato un emendamento alla legge di Bilancio che, di fatto, allenta le regole sui cosiddetti richiami vivi, cioè gli uccellini che vengono usati durante le battute di caccia. Tradotto: sarà più facile possedere un numero maggiore di esemplari fuori dal controllo delle autorità. Ma sul testo che modifica la legge 26/93, proprio mentre era riunita la commissione, è stato espresso il parere negativo della Direzione generale dell’assessorato. In altri termini, dall’assessore stesso: Alessandro Beduschi, farmacista mantovano, lontano – a quanto sembra – dalle logiche promosse dalle associazioni venatorie lombarde di cui Bravo (insieme al presidente della commissione, Floriano Massardi) è portavoce. Ma andiamo con ordine.

All’Ottava commissione del Consiglio regionale della Lombardia si stava discutendo dell’assestamento di Bilancio 2023-25, quando il centrodestra ha presentato un emendamento all’articolo 26 della legge 26/93 in cui si modifica la norma che disciplina l’utilizzo degli anellini, inamovibili, che vengono applicati alla nascita agli uccellini, allevati in cattività su autorizzazione dello Stato, che li identificano. I punti nuovi – e dirimenti – sono due: da una parte potranno essere applicati anellini o fascette in plastica (più facilmente alterabili rispetto a quelli metallici) e dall’altra viene permesso di sostituirli “per motivi di benessere animali o per deterioramento”. Aprendo le porte, anche qui, alla contraffazione. L’emendamento è stato approvato e ora, entro fine luglio, dovrà passare dal voto dell’Aula. Il problema è che la Direzione generale ha espresso la propria contrarietà. Accanto al nome di Bravo, come detto, c’è anche quello di Massardi, cacciatore bresciano, denunciato in passato dai forestali proprio per aver alterato gli anellini identificativi di quattro tordi.

“Ancora una volta il lavoro della commissione Agricoltura sacrifica gli interessi degli agricoltori e degli allevatori lombardi subordinandoli alle questioni di limitata rilevanza, ma care al mondo dei cacciatori, di cui presidente e vicepresidente di Commissione sono noti esponenti” ha detto la consigliera del M5s, Paola Pollini. “Questioni che vanno contro il parere di Ispra, contro il parere della Direzione generale di Regione Lombardia e contro il parere della stessa maggioranza, che nel corso della seduta ha chiesto più di un rinvio, salvo poi ricompattarsi e votare favorevolmente a un emendamento che poco o nulla ha a che fare con la legge di bilancio e che di fatto rappresenta l’ennesimo favore di Regione Lombardia ai cacciatori“. Uno dei canali di riferimento dei cacciatori, Caccia&Dintorni, ha commentato la vicenda con un eloquente “caos nel centrodestra”, sorpreso dalla contrarietà dell’assessorato. “È accaduto quello che nessuno si aspettava – scrivono – perché dopo le promesse dell’assessore di trovare una soluzione al problema lo stesso ha inspiegabilmente espresso parere negativo. Stiamo parlando, ed è giusto che i cacciatori lombardi lo sappiano, dell’assessore Beduschi, titolare dell’ Agricoltura e caccia, lo stesso che non aveva presentato richiesta a Ispra per il prelievo in deroga e la riapertura dei roccoli. Una situazione che oggi sta creando una forte spaccatura all’interno della maggioranza in Regione. I cacciatori e le associazioni venatorie si attendono un chiarimento veloce che ponga fine alla questione individuando una soluzione in tempi brevi”. In passato il centrodestra aveva cercato di rendere impossibili i controlli sugli anellini. La legge regionale, però, era stata bocciata dalla Corte costituzionale.

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