È uno dei capisaldi della nostra salute e, nello stesso tempo, una risorsa che a molti sfugge via. Per diverse persone dormire è infatti quasi un miraggio. L’insonnia è una condizione molto comune, visto che dal 6 al 13% delle persone mostra sintomi di “disturbo del sonno” e il 30-50% degli adulti fa esperienza occasionale di difficoltà nel riposo notturno. Con ricadute purtroppo negative sulla qualità della vita ed esposizione, nel tempo, a maggiori rischi di ammalarsi di serie patologie.

Russell Foster, professore di Neuroscienze circadiane e direttore dell’istituto di Neuroscienze circadiane e del sonno di Oxford, ha dedicato il suo ultimo libro al fenomeno del riposo notturno e ai fattori che lo ostacolano o lo favoriscono. L’arte di dormire bene (Edizioni Aboca, pp. 424, € 28,00), questo il titolo dell’opera di Foster, parte da una prima considerazione: nel XXI secolo abbiamo compresso un numero sempre maggiore di attività lavorative e di svago in un programma giornaliero già sovraccarico, sconfinando nella fascia notturna. Le conseguenze? Abbiamo dimenticato che il nostro corpo è guidato da un orologio biologico che sa quando è il momento migliore per dormire, mangiare, pensare. In altre parole, nel nostro organismo esiste una regolazione interna definita “ritmo circadiano”, il ripristino di questo ritmo è il concetto chiave che ispira le pagine del libro. Il ritmo circadiano, se rispettato, permette infatti al nostro corpo di assumere le sostanze giuste nel posto giusto, nella quantità giusta e al momento giusto della giornata. Proteine, enzimi, grassi, carboidrati, ormoni devono essere assorbiti, metabolizzati e prodotti in un momento specifico per la crescita, la riproduzione, il movimento, la formazione della memoria, la riparazione dei tessuti. Senza il rispetto di questa precisa scansione, la nostra struttura biologica è nel caos, vulnerabile alle infezioni, al cancro, all’obesità, al diabete di tipo 2, ai disturbi cardiaci e mentali.

Foster descrive con stile sufficientemente divulgativo la scienza degli orologi biologici e del sonno condividendo l’esperienza maturata in quarant’anni di carriera come specialista di questo settore. Scopriamo così perché una camminata all’alba possa garantire un sonno migliore, mangiare dopo il tramonto possa influire sul nostro peso, o ci siano orari più adeguati per assumere i farmaci a seconda della loro funzione. L’autore spiega da cosa dipendono l’umore e la capacità decisionale e come variano nell’arco della giornata. Riflette sugli effetti dannosi della privazione cronica del sonno. E sfata uno dei miti degli ultimi anni, la melatonina. “Viene spesso definita in modo confondente ‘ormone del sonno’, ma questo è piuttosto fuorviante”, scrive Foster. “La melatonina agisce come un ‘indicatore biologico del buio’. Mentre negli animali attivi di giorno, come noi, la produzione di melatonina avviene di notte durante il sonno, negli animali notturni, come i ratti e i tassi, la melatonina viene prodotta anche di notte, quando questi animali sono attivi. Quindi la melatonina non può essere un ‘ormone del sonno’ universale. Ma cosa fa la melatonina in noi? Certamente, la tendenza a dormire negli esseri umani è strettamente correlata all’andamento della melatonina, ma potrebbe trattarsi di una correlazione e non costituire la causa”.

I capitoli finali del libro sono dedicati proprio alla regolarizzazione dei nostri ritmi circadiani. Ma non aspettatevi ricette miracolose (fosse stato così non ne parleremmo sul FQ.it), piuttosto è un percorso ad ampio raggio che investe il nostro stile di vita, dall’esercizio fisico alla gestione dello stress, e che tiene conto dei nostri specifici ritmi biologici, se siamo persone tendenti a fare più tardi la sera o invece più mattinieri. Un libro denso di consigli che di sicuro possono aiutarci a migliorare l’esistenza, a essere più vitali di giorno, a recuperare energie mentali, anche nell’ambito della sfera sessuale. Insomma, non è la scoperta di un magico farmaco, ma vale la pena provare a saperne di più.

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