Vittorio Sgarbi ha pubblicato un video sui suoi canali social, tornando sul polverone di polemiche sollevato dopo la diffusione del video della serata al Maxxi con Morgan: “A distanza di due settimane mi viene chiesto e me lo chiedo anche io… ma non saprei con chi e per cosa scusarmi per alcune cose che io ho detto e che non rinnego – ha detto il critico e sottosegretario alla Cultura -. Devo dire a quanti hanno fatto polemiche che il sottosegretario non c’era. Ero presente come attore, come scrittore, come amico”. Poi rispondendo al ministro Sangiuliano: “Condivido quello che dice il ministro sul ruolo pubblico di un sottosegretario. Ma ricorderei a Sangiuliano che lui è, come tutti noi siamo, grandi ammiratori dei futuristi, dei dadaisti, di tutte le avanguardie. Di quella provocazione che è l’anima dell’arte del 900. E il Maxxi, che è il museo che succede al 900, ventunesimo secolo, è il luogo delle provocazioni, a partire dall’architettura. Scandalizzarsi per le provocazioni vuol dire negare l’arte contemporanea come l’orinatoio o la merda d’artista”. Poi ancora: “Io non sono sessista, ho raccontato quello che mi accade, era una confessione. C’erano le parolacce, che fanno parte della lingua letteraria di tutti gli scrittori degli anni 50 in avanti, almeno. Parlavo da artista, non da sottosegretario, io sono Sgarbi e ho raccontato qualcosa che riguarda la mia vita divertente che non vuol dire sessismo ma vuol dire complicità. Ho parlato del mio cancro, di questo dovrei scusarmi?”.

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