Prosegue la battaglia di Fratelli d’Italia contro le carriere Alias nelle scuole, cioè quel meccanismo che permette agli studenti che non si riconoscono nell’identità di genere assegnata alla nascita, di utilizzare, per la carriera scolastica o accademica, un nome elettivo diverso da quello anagrafico. In Regione Lombardia FdI ha presentato una mozione, che sarà discussa martedì in Consiglio regionale, che chiede alla giunta l’impegno a farsi portavoce di un dialogo con le scuole che aderiscono alle carriere alias per “annullarne e disapplicarne il regolamento“, che viene ritenuto “dannoso” per gli stessi studenti che lo richiedono.

I consiglieri di FdI ritengono che siano almeno 29 gli istituti regionali secondari di secondo livello che hanno provveduto all’attivazione delle carriere alias. E anche l’Università degli Studi di Milano ha recentemente approvato un nuovo regolamento che permette l’attivazione della carriera alias a studenti, docenti e personale tecnico, senza la necessità di presentare certificazione di incongruenza di genere.

M5S e Pd hanno da subito manifestato la loro contrarietà alla mozione, chiedendo, viceversa, che l'”istituzione della carriera alias venga garantita in tutte le scuole e non ostacolata”. Il Movimento ha chiesto che la mozione venga ritirata e la consigliera regionale dem, Paola Bocci, ha definito “vergognosa e irrispettosa” l’iniziativa di FdI. Secondo quanto riportato da Ansa, i partiti dell’opposizione hanno comunicato che prenderanno parte al presidio davanti al Pirellone organizzato da Acet (Associazione per la cultura e l’etica transgender) per martedì 04 luglio, giorno appunto del consiglio.

Anche l’Unione degli Universitari (UDU) regionale si è detta contraria. L’associazione, tramite la sua coordinatrice Marta Andreoletti, ha attaccato FdI e i suoi consiglieri per essere “disinformati” sul fatto che “tutti gli atenei pubblici della Lombardia hanno attivato la carriera alias”, e in ogni caso “la Regione non ha alcuna competenza sui rapporti civili”.

Articolo Precedente

Sangiuliano scrive a Giuli per il “caso” Maxxi e prende le distanze da Sgarbi. Il direttore del museo si scusa con le dipendenti

next
Articolo Successivo

Crosetto: “Solidarietà alla Francia, violenze inaccettabili. Le diseguaglianze degli ultimi 20 anni vanno affrontate in modo serio”

next