Difendere la sanità pubblica e il diritto alla salute nei luoghi di lavoro. Con queste rivendicazioni la Cgil, insieme a un centinaio di associazioni, è tornata in piazza, con un messaggio rivolto al governo Meloni: “Si deve cambiare, la mobilitazione proseguirà ovunque”. Con un nuovo appuntamento già in agenda, il prossimo 30 settembre, sempre nella Capitale: ‘Non permetteremo nemmeno a questo governo di cambiare la Costituzione, va difesa e applicata”.
Alla manifestazione del sindacato hanno partecipato, tra gli altri, anche la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente del M5s Giuseppe Conte, il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni.
La Cgil chiede “operatori e professionisti che possano realmente garantire il diritto alla cura di tutte e tutti, con salari adeguati, per contrastare il continuo indebolimento della sanità pubblica, recuperare i divari nell’assistenza effettivamente erogata, a partire da quella territoriale e dalle liste d’attesa, e valorizzare il lavoro di cura”, attraverso “un piano straordinario pluriennale”, contestando come negli ultimi 20 anni siano stati “tagliati 40 miliardi alla sanità pubblica”: “È ora di dire basta. Ci siamo stancati. Basta ai tagli sulla sanità, alle liste d’attesa infinite, alla precarietà”, ha rivendicato Landini, parlando di una “piazza aperta a tutti, a tutti quelli che pensano che bisogna difendere il diritto alla sanità, l’articolo 32 e i valori della nostra Costituzione”. E ancora: “Abbiamo liste d’attesa lunghissime, abbiamo 4 milioni di persone che non si curano perché non hanno i soldi per farlo, non è accettabile che chi è ricco si possa curare e chi è povero non sappia dove sbattere la testa, come non è accettabile che ci siano 120mila giovani che ogni anno se ne vanno dal nostro Paese”, ha continuato.
E ancora, sul tema Mes, che agita il governo (e divide pure le opposizioni): “Il sindacato da tempi non sospetti ha sempre pensato che se ci sono risorse che l’Europa mette a disposizione per fare investimenti, vanno utilizzate tutte perché ne abbiamo bisogno. Quindi io certe discussioni non le capisco proprio”.
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