Josè Mourinho non ha digerito la squalifica di 4 giornate che la Uefa gli ha inflitto dopo le polemiche di Budapest. Ed è passato al contrattacco, con una mossa che sancisce la rottura totale tra l’allenatore portoghese della Roma e i vertici del pallone europeo: Mourinho ha scritto una mail indirizzata a Zvonimir Boban, Head of Football dell’organo di Nyon, comunicando la sua decisione di mollare l’Uefa Football Board.

“Caro signor Boban, nel ringraziarvi per l’invito che mi avete rivolto – si legge nella lettera scritta dallo Special One – mi dispiace informarvi che, con effetto immediato, rinuncerò alla mia partecipazione a questo gruppo. Le condizioni in cui credevo così fortemente quando sono entrato non ci sono più e ho sentito l’obbligo di prendere questa decisione. Le chiedo cortesemente di comunicare la mia decisione anche al Presidente Aleksander Ceferin. Cordiali saluti, José Mourinho”.

È evidente che la decisione del tecnico della Roma sia una conseguenza di quanto accaduto nella finale di Europa League, persa dai giallorossi ai rigori contro il Siviglia. L’arbitraggio deficitario del fischietto inglese Taylor aveva scatenato la dura reazione di Mourinho, che però è stato a sua volta punito duramente dall’Uefa. La contromossa è una mail che sa di dichiarazione di guerra: per la Roma, in vista della prossima Europa League, potrebbe non essere una buona notizia.

Che cos’è l’Uefa Football Board – Mourinho con la sua mail si è dimesso dall’ente appena nato che si dovrà occupare di questioni relative a Var, calendari, benessere dei giocatori, regole eventuali da rivedere, ma anche novità del calcio come tattiche e competizioni giovanili. Un “Consiglio dei Saggi” che dovrà pensare a come rinnovare il gioco, per poi presentare i suoi suggerimenti all’Uefa. La prima riunione si è tenuta il 24 aprile. Tra i membri del comitato c’è anche Roberto Rosetti (presidente commissione arbitri Uefa), che era presente nel garage della Puskas Arena di Budapest quando Mou si rivolse a Taylor dicendo: “Sei una fot***a disgrazia“.

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