I ricercatori dell’Università di Bristol hanno messo a punto la mappa dei ‘semafori’ delle strade del cervello, ovvero i recettori che regolano il passaggio dei neurotrasmettitori sostanze chimiche che agiscono come messaggeri per la comunicazione tra le sinapsi. Gli scienziati hanno deciso di condividere con l’intera comunità scientifica la mappa pubblicandola attraverso lo Human Brain Project, progetto scientifico nel campo dell’informatica e delle neuroscienze che mira a realizzare, attraverso un supercomputer, una simulazione del funzionamento completo del cervello umano. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, è stato condotto sul cervello di macachi.

Si tratta di un importante risultato che apre la strada alla possibilità di utilizzare una nuova generazione di farmaci estremamente mirati, che colpiscono solo specifici circuiti o determinate funzioni cerebrali. Il docente di Neuroscienze computazionali dell’università britannica, Sean Froudist-Walsh, che ha guidato lo studio, ha spiegato l’importanza di questa scoperta scientifica: “Abbiamo scoperto schemi nel modo in cui sono disposti questi ‘semafori che ci aiutano a capire la loro funzione nella percezione, nella memoria e nell’emozione”. Aggiunge inoltre: “È come trovare la chiave del flusso del traffico di una città e apre possibilità entusiasmanti per capire come funziona il cervello”.

I ricercatori hanno effettuato la mappatura della densità dei recettori di diversi tipi di neurotrasmettitori, in più di 100 regioni del cervello dei macachi. Gli autori dello studio hanno poi applicato tecniche statistiche combinate con approfondite conoscenze dell’anatomia del cervello così da trovare uno schema semplificato in questa grande quantità di dati: in questo modo, sono riusciti a scoprire le relazioni tra i percorsi guidati dai recettori, le funzioni e la struttura del cervello, ottenendo una vera e propria mappa. Comprendere l’organizzazione dei recettori è essenziale per capire meglio il comportamento del cervello, sia umano che animale.

Lo studio su Nature

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