Tremila cittadini senza un medico di base. Accade a Milano, nel quartiere Forlanini, dove negli ultimi due mesi, due medici hanno chiuso l’ambulatorio senza essere sostituiti. “L’ha scoperto per caso mio marito mentre andava a farsi prescrivere le medicine – racconta la signora Pina – e siamo entrati in crisi perché non sappiamo dove andare. Non c’è nessun medico in zona che ha posti liberi”. E così i cittadini sono scesi in piazza Ovidio in segno di protesta. “Non vogliamo il medico sotto casa, ma vorremmo avere il diritto ad avere un medico in quartiere” spiega al megafono Giorgio Sarto, da sempre impegnato in questa zona della periferia sud est milanese.

“La Lombardia è la penultima regione in Italia nel rapporto tra medici di base e popolazione – spiega il consigliere regionale Pd Pietro Bussolati che ha partecipato al presidio – è chiaro che è un tema nazionale su cui tutta la politica deve fare un mea culpa”. Ma c’è anche un altro livello di responsabilità, quello regionale. “In altre regioni si è investito nella medicina territoriale ma in Lombardia no – attacca il consigliere dem suggerendo due soluzioni immediate – spendere di più per incentivare i medici a ricoprire gli ambiti carenti e fare dei bandi a livello di quartiere e non a livello municipale perché ad oggi a Milano c’è un numero di medici sufficiente ma sono concentrati nei quartieri centrali”.

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