“Le polemiche sulla battuta di Grillo alla manifestazione del M5s contro il precariato? Do una mia versione personale. Tutte le redazioni dei giornali erano pronte col titolo “Flop del M5s”. E invece si ritrovano 20mila persone in piazza di sabato. Un successo pazzesco. Quindi, quei giornali hanno dovuto cambiare assolutamente titolo e hanno afferrato quella frase di Grillo, che peraltro è una vecchia battuta che dice da ottobre nei suoi spettacoli”. Sono le parole del leader del M5s, Giuseppe Conte, che, ospite di Otto e mezzo (La7), si rende protagonista di un serrato botta e risposta con la conduttrice, Lilli Gruber, e col giornalista del Corriere della Sera, Aldo Cazzullo.

Conte spiega: “Oggi ormai, col governo Meloni che ha smontato i presidi anticorruzione e i presidi di legalità, il malaffare dilagherà davanti ai nostri occhi senza passamontagna. E allora il paradosso di Grillo è: signori, per fare lavori socialmente utili, qui ormai bisogna coprirsi ed essere clandestini, visto che un signore si è riparato da solo una buca in strada e ha avuto una multa di 800 euro. È un mondo a rovescio. E su questo ci hanno giocato”.
Cazzullo replica che la parola ‘brigate’ era inopportuna perché evocava le Brigate Rosse, anche se puntualizza che non era nelle intenzioni di Grillo fare un riferimento alla lotta armata. A sorpresa, è Lilli Gruber a dissentire: “Ma quella parola non è legata solo alle Br”.
Le fa eco il leader del M5s: “Ci sono state anche le brigate partigiane. Allora Pasolini che ha scritto ‘Scritti corsari’ voleva incitare tutti ad assaltare le navi? Queste polemiche sono di una strumentalità pazzesca. Si è voluto coprire il successo della manifestazione del M5s. Diciamolo”.
“Lei è affetto un po’ da vittimismo-complottite“, commenta Lilli Gruber.
“No – risponde Conte – Un po’ inizio a conoscere il sistema mediatico”.

Gruber osserva poi che Beppe Grillo, benché esaltato da Conte per le sue doti comunicative, non ha fatto bene al M5s con la sua battuta. Conte ribatte: “Le posso fare una domanda? Perché lei non dà un contributo? Anziché parlare di Grillo, perché non parla di Sara, di Carlotta, dei precari e di tutte quelle fasce sociali che vivono nel disagio?”.
Inizialmente spiazzata, la giornalista replica: “Non siamo noi ad aver portato Grillo sul palco”.
Conte ribadisce: “Ma se riconosciamo che su Grillo c’è stata una strumentalizzazione, perché non la superiamo? Soprattutto voi, che avete le possibilità e le facoltà nei vostri ambiti di comunicazione: date un contributo per parlare di questo problema”.
“Credo che siamo abbastanza seri come giornalisti”, risponde Gruber.
“Proprio perché siete serissimi mi rivolgo a voi – rilancia Conte – Diamo un contributo a raccontare quello che è stato uno spazio alternativo, dove hanno parlato persone che vivono quotidianamente nel disagio e nella precarietà, che questo governo non guarda”.
Ha chiesto anche alla Rai questo? – chiede Gruber – o alla Meloni quando ha fatto le nomine?”.
“Lo dico adesso qui – risponde Conte – Lancio la mia richiesta qui e lo dico alla Rai e a tutto il sistema comunicativo“.

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