Alessio D’Amato dovrebbe essere grato alla comunità del Pd che lo ha accolto, perché è iscritto da poco tempo e ha una storia che è partita da Cossutta e non so dove arriverà. L’aver definito un errore politico la partecipazione di Elly Schlein alla manifestazione del M5s contro la precarietà sono parole ingenerose“. È il commento che a Otto e mezzo (La7) il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, fa della decisione del consigliere regionale dem, Alessio D’Amato di dimettersi dall’assemblea nazionale del Pd in polemica con Elly Schlein per la sua partecipazione all’evento organizzato dai 5 Stelle a Roma, e con la battuta di Beppe Grillo sulle ‘brigate di cittadinanza’.

“Ad Amato – continua Boccia – è stata data anche tanta fiducia per essere stato scelto come candidato alla presidenza della Regione Lazio, ma non è andata bene. A me dispiace, perché è stato un ottimo assessore regionale alla Sanità grazie alla regia di un grande presidente come Nicola Zingaretti. Elly Schlein è andata a dare il suo sostegno a una manifestazione incentrata sul lavoro e sulla precarietà e sarà in tutte le piazze italiane in cui si discuterà di questi temi. Se quella manifestazione fosse stata organizzata da Calenda o da Renzi o da Bonelli o da Fratoianni, Elly Schlein ci sarebbe andata”.

E aggiunge provocatoriamente con riferimento ai leader di Azione e di Italia Viva: “Il problema è che all’opposizione ci sono partiti che, quando la destra dice di voler aumentare i lavori a cottimo o portare i voucher in agricoltura a 10mila euro, applaudono la Meloni, cioè applaudono il lavoro a cottimo. Vorrei dire ad Alessio D’Amato – conclude – di continuare a lottare per i più poveri e i più bisognosi. Grillo resta un comico che si diverte a fare politica e la sua era un’iperbole. Io non ho mai visto briganti che si occupano di giardini e di aiuole”.

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