È in arrivo in anticipo di due giorni sull’inizio dell’estate: dopo ben due mesi di tempo instabile, caratterizzati anche da temporali alluvionali a causa della eccezionale quantità di piogge caduta, per lunedì 19 giugno si preannuncia l’arrivo della prima ondata di calore dell’anno.

Da domani infatti il tempo sarà prevalentemente soleggiato con un innalzamento delle temperature che nelle zone interne della Sardegna potranno raggiungere picchi di 40 gradi. La Società meteorologica italiana (Smi) anticipa: “Sarà un’ondata di calore non eccezionale ma di tutto rispetto che riguarderà anche le zone interne delle regioni tirreniche come Toscana e Lazio, e quelle della Puglia e Basilicata, dove le massime potranno anche essere superiori ai 37 gradi”.

Dopo qualche giorno di caldo intenso, da giovedì 22 però è previsto un cedimento dell’alta pressione a Nord, con temporali in alta Lombardia, nel Triveneto e in generale al Nordest, che porteranno un abbassamento della temperatura ai valori massimi di 27-30 gradi. Il calo non riguarderà il Sud e le isole maggiori dove invece il caldo non darà tregua sfiorando i 35 gradi.

Sabato 24 invece in arrivo piogge e un’attenuazione della calura anche in Romagna: in questa regione, devastata un mese fa dal maltempo, si temono nuovi allagamenti, anche se molto più ridotti, e solo nelle zone in cui le reti di drenaggio sono ancora otturate da detriti e fango. “Non ci saranno – precisano i meterologici della Smi – perturbazioni in grado di mandare in piena i fiumi, come quella di un mese fa in cui è piovuto intensamente per 36-48 ore di fila”. La grande ondata di caldo poi, sottolineano sempre dalla Smi, dovrebbe attenuarsi in quasi tutta Italia domenica 25 giugno.

Con l’inizio della stagione estiva è fondamentale ricordare la consultazione del bollettino sulle ondate di calore, diffuso dal Ministero della Salute: uno strumento che fornisce la fotografia e la previsione delle ondate in 27 città (Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo) per il giorno in corso e per i 2 giorni successivi.

A ciascun giorno viene assegnato un bollino che può essere verde, giallo, arancione o rosso: quest’ultimo, il più temuto, indica le condizioni di massimo rischio per tutta la popolazione (non solo quindi per le categorie fragili come anziani, bambini e portatori di malattie croniche). Il bollino arancione, invece, fa riferimento alle condizioni di pericolo per i soli pazienti fragili, quello giallo dirama uno stato di pre-allerta, con il bollino verde nessun allarme.

Il servizio, elaborato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale (Ssr) del Lazio, partito a metà maggio, sarà attivo fino a metà settembre, e sarà pubblicato dal lunedì al venerdì. Il portale del Ministero fornisce anche i consigli abituali per difendersi dalle ondate di calore: dall’evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde (tra le 11 e le 18) a quella di non recarsi nelle zone particolarmente trafficate, oltre all’indicazione di non praticare attività fisica intensa all’aperto durante gli orari più roventi.

La prima ondata di calore dell’estate di quest’anno non sarà certo l’ultima se si considera, secondo quanto dichiarato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo), che i 5 anni dal 2023 al 2027 saranno i più caldi mai registrati a livello globale a causa dell’effetto combinato del riscaldamento globale di origine umana e del Nino, il riscaldamento periodico del Pacifico tropicale centrale e orientale, di origine naturale. Per il nostro Paese sarà però il 2022 a passare alla storia, secondo quanto evidenziato dal climatologo Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr, come l’anno più caldo di sempre (o almeno dal 1800, anno in cui sono partite le prime rilevazioni meteorologiche).

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