Nel giorno in cui il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, vola a San Pietroburgo per incontrare Vladimir Putin, dopo il meeting di venerdì con Volodymyr Zelensky per presentare il piano di pace pensato da un gruppo di Paesi africani, dalla città russa arriva un’apertura alle trattative di pace. Questa volta è la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ad affrontare l’argomento e per la prima volta entra nello specifico delle varie proposte giunte sul tavolo dei due leader nel corso dei mesi: i piani di pace di alcuni Paesi sul conflitto in Ucraina contengono idee che potrebbero funzionare, ha infatti affermato nel corso del Forum economico. “Ribadisco che siamo grati a tutti i Paesi, tutti gli Stati e le figure pubbliche, perché molte proposte sono state presentate personalmente da personaggi pubblici internazionali – ha aggiunto – Siamo grati a tutti quelli che stanno parlando della pace, che stanno facendo proposte e che si stanno rendendo disponibili per questo”. Ma da Kiev arriva la bocciatura secca delle proposte avanzate dai leader africani: “Interessati solo a sospendere il mandato di arresto per Vladimir Putin da parte della Corte penale internazionale”, ha detto Mykhailo Podolyak, consigliere dell’ufficio presidenziale ucraino.

Non cambia lo scenario, invece, sul campo di battaglia, dove la controffensiva ucraina procede nelle aree orientali e meridionali del Paese, con Kiev che rivendica “successi tattici”. “Praticamente in tutti i settori dove le nostre unità stanno attaccando nel Sud, hanno registrato successi tattici. Stanno gradualmente andando avanti – ha detto la viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar – Al momento, l’avanzamento è fino a 2 chilometri in ciascuna direzione”. Anche il presidente Zelensky manifesta grande ottimismo: “Ogni posizione riconquistata agli occupanti dalle nostre forze è un argomento nuovo per il mondo. L’Ucraina può vincere – ha scritto su Twitter – Grazie a tutti coloro che combattono contro il nemico. Grazie ai nostri soldati, a chi li cura dopo le ferite, a chi li addestra e a chi fornisce tutto il necessario per la difesa dell’Ucraina”.

Le forze ucraine intorno alla città devastata di Bakhmut, catturata dalla Russia il mese scorso, stavano cercando di respingere le forze russe fuori dalla periferia della città. La Russia non ha ufficialmente riconosciuto i progressi ucraini e ha affermato di aver inflitto pesanti perdite alle forze di Kiev nelle precedenti 24 ore. Il presidente Zelensky ha elogiato gli sviluppi affermando che “ogni soldato, ogni nuovo passo che facciamo, ogni metro di terra ucraina liberato dal nemico è della massima importanza”.

Inoltre, il ministro della Difesa, Oleksyi Reznikov, è convinto che i piloti ucraini saranno in grado di padroneggiare gli F-16 in soli quattro mesi, non in sei, come impone lo standard. Ma Reznikov pensa anche che Kiev riceverà i caccia americani non prima del 2024 perché l’addestramento dei tecnici e degli ingegneri è più lungo. Il ministro ha infine detto che gli F-16 saranno stazionati all’interno del territorio ucraino.

Lo Stato maggiore ha poi fatto sapere che l’aviazione di Kiev ha lanciato 17 attacchi contro le forze armate russe. “I nostri soldati hanno distrutto un elicottero d’attacco nemico Ka-52 e sette droni da ricognizione di livello operativo-tattico”, si legge nel rapporto, nel quale si aggiunge che “nell’ultima giornata le unità missilistiche e di artiglieria hanno colpito un posto di comando nemico, tre raggruppamenti di personale, cinque unità di artiglieria su posizioni di tiro, quattro stazioni di guerra elettronica e altri due importanti oggetti nemici”.

Proprio gli elicotteri, secondo quanto riferisce il ministero della Difesa britannico, sono i mezzi sui quali Mosca sta puntando maggiormente in questa fase della guerra per sferrare attacchi contro il nemico. La Russia ha per questo dispiegato almeno altri 20 elicotteri aggiuntivi all’aeroporto di Berdyansk occupato, a circa 100 chilometri dalla linea del fronte. L’intelligence suggerisce che l’aviazione potrebbe aver aiutato la Russia a ottenere un parziale vantaggio nell’Ucraina meridionale, soprattutto grazie agli elicotteri d’attacco che utilizzano missili a più lungo raggio contro obiettivi a terra.

Ma si guarda anche alle truppe di terra. Il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, ha chiesto di aumentare la produzione di carri armati “per soddisfare le esigenze delle forze russe” a seguito dell’inizio della controffensiva di Kiev con armi occidentali. Intanto continuano gli attacchi con l’artiglieria: le forze armate russe hanno sparato contro gli insediamenti di confine e di prima linea di tre distretti della regione di Kharkiv, ferendo un civile, come riporta l’amministrazione locale ucraina. “Nella scorsa giornata il nemico ha sparato con l’artiglieria e i mortai contro il confine e gli insediamenti di prima linea dei distretti di Kupyansk, Kharkiv e Chuhuiv“. Attacchi anche nella regione di Kherson, dove sono state uccise due persone e ferite 25, tra cui tre bambini. Nella giornata di ieri i russi “hanno attaccato 75 volte le aree residenziali di Kherson, sparando 314 proiettili di artiglieria, mortai, droni e lanciarazzi multipli Grad”, riferisce l’amministrazione che spiega come le bombe russe abbiano anche colpito “alcune strutture educative e amministrative della città di Kherson”.

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