Il lutto nazionale per la morte di Berlusconi? Esagerato e ridicolo. Purtroppo non avranno mai un lutto nazionale le persone normali, cioè tutte quelle persone che non hanno rubato o che non hanno fatto interesse privato in atti d’ufficio o che non hanno risposto alle 10 domande di Repubblica (sul caso Noemi e Ruby, ndr). Trovo tutto eccessivo, dallo stop alle votazioni nelle Camere ai funerali di Stato, che sono stati fatti su misura per lui“. Inizia così, ai microfoni de La Zanzara (Radio24), l’analisi tagliente che il fotografo Oliviero Toscani fa della figura di Silvio Berlusconi, rendendosi protagonista di un fitto botta e risposta coi conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo.


Toscani aggiunge: “Berlusconi ha inciso sulla storia italiana negli ultimi 30 anni? Anche Mussolini, se è per questo. Non credo proprio che Berlusconi passerà alla storia come Cavour. E io non vorrei mai passare alla storia come Berlusconi. Lui in un certo momento storico aveva una tale maggioranza e un tale potere che avrebbe potuto dimostrare di essere un grande statista. E ha perso questa occasione. Non è stato un grande statista e non passerà mai alla storia come tale“.
E rincara: “In un certo senso Berlusconi è stato peggio di Mussolini, perché ci ha tolto una morale e una dignità che prima avevamo. Ci ha fatto diventare un popolo di ballerine, ci ha volgarizzato, ci ha messo rossetto, tacchi. Ci ha messo il culo di fuori”.
“Ma ha svecchiato il paese”, insorge Cruciani.
” Ah, per svecchiare bisogna tirar fuori il culo?”, ribatte il fotografo.
“Ma c’erano Mattarella e molti capi di Stato ai suoi funerali”, rilancia Parenzo.
“E va bene, è la solita roba all’italiana“, risponde Toscani.

Il fotografo poi si sofferma sugli scandali sessuali dell’ex Cavaliere: “Quelli erano la cosa meno grave, perché in realtà era tutto grave nella sua condotta. Come Mussolini, aveva sicuramente una concezione maschilista di dominio dell’uomo nel senso tradizionale italiano, per dimostrare che era un uomo e che scopare una donna al giorno era indice di virilità. Secondo me, invece, questo è un segno di debolezza virile“.
E chiosa: “Lavorare con Berlusconi? Gli dissi di no, perché non avrei mai potuto lavorare per e con lui. L’artista sceglie il suo Lorenzo il Magnifico e lui non lo era per la qualità che pretendo io. Berlusconi non è che aveva gusto. Aveva troppo gusto. Il gusto è come il sale e lo zucchero. Ha innovato la televisione? – conclude – Ma non diciamo cazzate, andate in Canada a vedere cosa è la tv. Berlusconi è stato sicuramente negativo per la cultura e per l’etica italiana. Basti pensare alle olgettine, ai suoi processi, al bunga bunga, a tutte quelle menate lì”.

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