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Si finge Roberto Baggio per truffare l’Admo del Veneto, ma l’associazione lo scopre: indaga la polizia postale

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Si fingeva Roberto Baggio per truffare l’associazione di donatori di midollo osseo, chiedendo 7mila euro per presenziare ad un evento di sensibilizzazione. L’imbroglio non è andato a buon fine e ora sul caso indaga la polizia postale. Secondo quanto ricostruito finora l’Admo del Veneto aveva contattato tramite social un profilo che richiamava a Roberto Baggio, ex calciatore vicentino Pallone d’oro nel 1993, con l’intento di coinvolgerlo in un’iniziativa per volontari e donatori del 1o giugno. Si trattava però di un profilo falso, dietro al quale si celava un truffatore.

La corrispondenza – via mail – è iniziata il 24 maggio. L’impostore accetta la proposta e offre un contributo alla causa. Il “non-Baggio” chiede che venga contattato un ipotetico interlocutore, che chiama “manager Jeff Merchuori”. La trama continua con un nuovo messaggio, inviato da un non conosciuto Jose Veloso, che si spaccia per “responsabile finanziario” dell’ex calciatore. “Siamo lieti di sapere che il nostro cliente è un’ispirazione per la vostra organizzazione e siamo felici di sostenere la vostra causa – si legge nella mail – Tuttavia, in qualità di responsabile finanziario del signor Baggio, devo informarla che la sua partecipazione all’evento richiede un compenso di 7 mila euro. Comprendiamo che la vostra è un’organizzazione no profit, ma dobbiamo tenere conto dei costi associati alla partecipazione del signor Baggio a eventi pubblici”. L’associazione non ci sta, la falsa controparte abbassa le richieste per ottenere comunque un po’ di soldi, fino a mercoledì scorso. Alcuni referenti di Admo Veneto hanno mangiato la foglia e denunciato il tutto alla polizia postale. “Siamo rammaricati – dice la presidente Mara Rosolen – soprattutto per quelle persone che attendono un trapianto come possibilità di vita. Mi dispiace anche per il calciatore, vittima inconsapevole di questa truffa”.

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