“Il lutto nazionale è una scelta di parte del Governo Meloni e noi siamo all’opposizione di quel governo”. Sandro Ruotolo, responsabile Informazione, Cultura, Culture e memoria del Pd, ci va giù diritto. Anche se domani una delegazione dem con la segretaria e i capigruppo di Camera e Senato sarà ai funerali di Silvio Berlusconi al Duomo di Milano. “Va il Presidente Mattarella, sono funerali di Stato. Credo che sia stata una scelta giusta andarci per rispetto delle istituzioni”, dice lui, che comunque subì l’Editto bulgaro, quando lavorava con Michele Santoro.

Onorevole Ruotolo, dunque il lutto nazionale è una scelta eccessiva?
È l’ennesima forzatura, come è una forzatura annunciare che giovedì si farà la riforma della giustizia, in onore di Berlusconi. Questa destra ha bisogno di quello che ha rappresentato Berlusconi: mi colpisce la strumentalità e la pochezza di un ragionamento del genere. Io adesso un leader in quello schieramento non lo vedo.

E invece il fatto di bloccare il Parlamento non le pare anche questa un’esagerazione?
In realtà, per come funzionano i lavori parlamentari, si tratta di 3 giorni: martedì, mercoledì e giovedì. Lunedì c’è stato l’annuncio della morte. E in campagna elettorale le Camere sono ferme per una settimana.

Qui però si tratta di paralizzare il Parlamento per la morte di Berlusconi.
C’è stata una convergenza di tutti i partiti nelle capigruppo di Camera e Senato. È morto il leader di Forza Italia. Domani ci sono i funerali di Stato e dunque sono stati tutti d’accordo. FI è una formazione politica che merita il massimo rispetto. Di cosa stiamo parlando?

Siamo alla pacificazione postuma?
Noi avremo da discutere parecchio sulla figura di Berlusconi, a partire dalla prossima direzione del Pd. La fine di Berlusconi è un tema politico. Con Meloni al governo e la morte di Berlusconi è la seconda Repubblica che finisce definitivamente.

La sua eredità politica a chi andrà?
Renzi sta cercando di prendersela. Ma l’erede non è né lui, né Tajani. Ma Giorgia Meloni.

Il Pd di Schlein guarderà a quella parte di moderati che non si riconosce nella destra-destra?
Dal punto di vista parlamentare e politico è nostro interesse fare un fronte dell’opposizione il più ampio possibile. Se ci sono componenti contro l’autonomia differenziata, contro la secessione di Calderoli, ben vengano, per esempio. Ma da qui a dire che entrano nel nostro campo ce ne passa.

Una valutazione politica della figura di Berlusconi?
Politicamente Fi è stata una creatura personale, Berlusconi il primo populista. Del resto parliamo dopo i funerali. Ora è il momento della pietas.

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