Continua il viaggio in 10 puntate negli oceani senza legge. Dieci video firmati dall’Outlaw Ocean Project, la ong fondata dal giornalista premio Pulitzer americano Ian Urbina (@ian_urbina) che si occupa di indagare i crimini che si consumano in alto mare. Un mondo popolato da pirati, schiavisti e profittatori di varia natura. Un mondo in cui non esiste una legge chiara e univoca e i reati, anche i più atroci, si consumano spesso nell’impunità totale. Ian Urbina ci guida alla scoperta di alcuni episodi in cui si è imbattuto nel corso di 10 anni di attività. Fatti spesso raccapriccianti per la loro crudezza, di cui il grande pubblico non è mai venuto a conoscenza.

I mari della Cina meridionale ospitano le acque più contese della Terra e l’Indonesia, l’arcipelago più grande del mondo, è praticamente impossibile da sorvegliare. Per decenni, le sue acque tentacolari sono state il terreno di gioco per la pesca illegale, non regolamentata e non dichiarata. Quando il paese ha iniziato a reprimere i trasgressori, arrestando l’equipaggio straniero e facendo saltare in aria le loro barche, le sue tattiche sono risultate efficaci, ma la controversia ha provocato l’ira di molti.

In questo episodio accompagniamo Ian Urbina in una pattuglia di routine al confine marittimo che prende rapidamente una brutta piega.

Articolo Precedente

“Unabomber si è suicidato”: la verità sulla morte in cella di Ted Kaczynski

next
Articolo Successivo

Libano, la crisi economica causa un drammatico aumento dei decessi in carcere

next