L’Inghilterra inizia a fare le sue prove per un suo reddito universale di base, nella convinzione che nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, le transizioni industriali e i cambiamenti climatici renderanno indispensabile disporre di uno strumento di questo tipo nei prossimi anni. Parte quindi un progetto pilota che coinvolge trenta persone. Per due anni riceveranno 1.600 sterline (1.857 euro) al mese per due anni e verranno monitorate per capire l’effetto che questo avrà sulle loro vite. I percettori sono stati individuati nella cittadina di Jarrow e nella zona a nord di Londra East Finchley.
Il responsabile del progetto Will Stronge ha spiegato al quotidiano The Guardian: “Si tratta di una cifra considerevole. Il reddito di base universale di solito copre soltanto i bisogni fondamentali delle persone, ma vogliamo vedere quale effetto avrà questa somma più alta sulla salute mentale e fisica delle persone, indipendentemente dal fatto che scelgano di lavorare o meno. La nostra società richiederà una qualche forma di reddito di base nei prossimi anni, date le conseguenze del cambiamento climatico e le innovazioni tecnologiche. Questo è la ragione per cui abbiamo bisogno di sperimentarne gli effetti prima di procedere con un implementazione a livello nazionale”. Progetti pilota simili sono già stati avviati altrove. Il Galles assegna a sua volta 1.600 sterline al mese per due anni ai giovani che escono da programmi di assistenza. Nel 2020, più di 170 parlamentari hanno esortato il governo a introdurre un reddito di base universale al fine di “dare a tutti il sostegno finanziario di cui hanno bisogno per provvedere a se stessi e alle proprie famiglie” durante la pandemia di coronavirus.