Il glicine del piazzale Baiamonti a Milano non sarà abbattuto. Lo ha annunciato il sindaco Beppe Sala, dopo l’incontro con i promotori della raccolta firme per salvare le piante dei giardini Lea Garofalo. Gli abitanti della zona non dovranno quindi rinunciare né all’importante spazio verde cittadino, né al Museo nazionale della Resistenza, che sarà costruito nell’area. “È una grandissima vittoria dei cittadini, del buonsenso, della ragione e contro l’ottusità – ha commentato Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Europa Verde – Abbiamo sempre detto che, con una piccola modifica del progetto, avrebbero potuto convivere Museo e alberi. Il Comune ha resistito incomprensibilmente, ma adesso ci ha dato ragione e siamo soddisfatti”.

“La nostra proposta è la seguente e mi sembra una proposta che ha riscontrato positività: di salvare integralmente il glicine. Verrà potato per permettere i lavori, ma in un paio di anni tornerà esattamente come oggi – ha spiegato Sala – Poi ci sono cinque piante, quattro tigli e un bagolare, i due tigli li possiamo salvare al cento per cento. Sugli altri si lavorerà”. Negli scorsi mesi, diverse associazioni si sono schierate in difesa del glicine. Tra queste Libera, Giardini in Transito, il Circolo dei combattenti, Baiamonti bene comune, i Reduci dei Bastioni di Porta di Volta e molte altre. La loro petizione ha raggiunto oltre 50 mila firme ed è stata sostenuta da nomi noti del mondo dello spettacolo, come Giovanni Storti, Elio e Le storie tese e Fabio Volo. “Mi pare di capire che questa proposta sia stata presa in modo positivo e mi attendo che in giornata ci sia, dalle persone presenti al tavolo, una conferma, perché noi ci siamo impegnati domani a consegnare i terreni – ha detto Sala – Oggi la considero un po’ la giornata conclusiva di questo percorso e spero e ritengo che potrà andare tutto bene”.

Anche se il glicine potato “per un paio di anni non lo si vedrà delle dimensioni attuali, ricrescerà esattamente come adesso. Si sta lavorando ad una modifica del progetto, che mi rende tranquillo perché non comporta costi eccessivi, e non allungherà i lavori. – ha concluso Sala – Mi pare che tutto possa funzionare ma aspettiamo oggi pomeriggio per avere il consenso a questa proposta e poi si potrà partire”.

“Meglio tardi che mai. Noi come gruppo che ha promosso la petizione siamo soddisfatti delle dichiarazioni del sindaco, anche se arrivano dopo un lungo periodo in cui chiedevamo una risposta e un gesto di ragionevolezza, con piccole modifiche al cantiere e al progetto. – spiega Vincenzo Strambio di Giardini in Transito – Le dichiarazioni del sindaco vanno sicuramente in questa direzione. Attendiamo e staremo attenti a verificare che anche per gli altri alberi si portino a termine gli studi tecnici, in modo da dichiarare la questione risolta appieno”.

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