Una nave merci battente bandiera di Hong Kong, la Xin Hai Tong 23, è rimasta incagliata per oltre due ore all’imboccatura meridionale del canale di Suez, sul lato orientale, bloccando il traffico marittimo nelle prime ore di giovedì. Il natante, lungo 150 metri e largo 32, è stato in seguito “rimesso in galleggiamento con successo” da tre rimorchiatori egiziani. Nel marzo 2021 la portacontainer panamense Ever Given, lunga quattrocento metri e con una stazza di 220mila tonnellate, si era incagliata durante una tempesta di sabbia, bloccando il canale per sei giorni e interrompendo catene di approvvigionamento globali, con ripercussioni durate mesi. Per sbloccarlo era servita un’intera flotta di rimorchiatori, aiutata dalla marea.

L’uso del canale risparmia una deviazione di tre settimane per circumnavigare l’Africa, ma in alcuni punti la larghezza è di soli duecento metri e la profondità di appena 24. La quota di commercio mondiale che lo attraversa è di circa il 12% e costituisce il 30% del volume del trasporto marittimo internazionale di container, come indicato il mese scorso da un rapporto stilato da Srm, il centro studi del gruppo Intesa Sanpaolo. Quasi il 5% di tutto il greggio del mondo, 10% dei prodotti petroliferi e 8% del gas naturale liquefatto (Gnl o Lng) trasportato via mare passa per Suez.

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