Una morte improvvisa, che i famigliari e le prime ricostruzioni ufficiali riconducono a una condizione cardiaca patologica di cui soffriva. Il vice ministro dell’Istruzione russo, Piotr Kucherenko, 46 anni, si è sentito male sull’aereo in cui la delegazione russa stava tornando da un viaggio d’affari a Cuba: l’aereo del funzionario, che ricopriva la carica di vice da marzo 2020, è atterrato d’urgenza a Mineralnye Vody, nel sud della Russia. Lì i medici saliti a bordo hanno tentato di rianimarlo, ma non c’è stato nulla da fare. Il 24 maggio sarà effettuata l’autopsia.

Il sito Moscow Times, come altre decine di testate nel mondo, ricorda che Roman Super, pluripremiato giornalista indipendente e regista di documentari, aveva parlato con Kucherenko poco prima di lasciare la Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina, senza però fornire ulteriori dettagli temporali. Certo è però che il reporter se ne andò dal Paese per motivi di sicurezza sei mesi dopo l’inizio della guerra. Il vice ministro, da parte sua, aveva parlato della sua contrarietà rispetto all’invasione dell’Ucraina e dell’impossibilità per lui di lasciare il Paese. “È impossibile [per me lasciare la Russia], ci confiscano i passaporti. E non c’è mondo che sarebbe felice di vedere un viceministro russo dopo questa invasione fascista”, aveva dichiarato al cronista, aggiungendo – secondo quanto riportato da Superdi aver preso “antidepressivi e tranquillanti allo stesso tempo a manciate”. “Non è davvero d’aiuto. non dormo molto. Mi sento malissimo. Siamo tutti tenuti in ostaggio. Nessuno può fare una sbirciatina“, aveva poi aggiunto. “Non puoi immaginare il grado di brutalizzazione del nostro paese. Tra un anno non riconoscerai nemmeno la Russia“.

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