L’aumento della temperatura media mondiale supererà la soglia critica degli 1,5 gradi probabilmente prima del 2027. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) c’è una probabilità del 66% che ciò accada per almeno un anno fra il 2023 e il 2027. È invece quasi certo (al 98%) che questi cinque anni nel loro complesso saranno i più caldi mai registrati, per l’effetto combinato del riscaldamento globale di origine umana e del Niño, il riscaldamento periodico del Pacifico tropicale centrale e orientale, di origine naturale. La temperatura globale media per ciascun anno fra il 2023 e il 2027 è previsto che sarà fra 1,1 C e 1,8 C sopra la media 1850 – 1900. La soglia degli 1,5 gradi è considerata come uno spartiacque tra un incremento della temperatura con ricadute gestibili e uno con conseguenze più gravi e difficili da prevedere in tutta la loro portata, visto che si potrebbero innescare fenomeni di rafforzamento della tendenza al surriscaldamento.

Gli accordi di Parigi del 2015 hanno fissato questo limite come obiettivo da perseguire con gli sforzi di riduzione delle emissioni. Che il limite stesse ormai vacillando era noto da tempo, ora arriva una sorta di ufficializzazione di una delle massime autorità in materia. L’incremento della temperatura media globale non significa necessariamente più caldo in zone localizzate. Aumenta però l’energia contenuta nell’atmosfera con l’effetto di estremizzare i fenomeni, sia ondate di freddo e maltempo che di calore e siccità. Sinora il picco di incremento della temperatura media è stato di 1,28 gradi ma la tendenza al surriscaldamento accelera. Come spiega il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas, “questo rapporto non significa che supereremo in permanenza il livello di 1,5 gradi ma lo faremo con sempre maggior frequenza”. “Un riscaldamento di El Nino è atteso nei prossimi mesi – ha aggiunto – e questo si combinerà con il cambiamento climatico di origine umana, per spingere le temperature globali verso territori mai toccati. Questo avrà vaste ripercussioni per la salute, la sicurezza alimentare, la gestione dell’acqua e l’ambiente. Dobbiamo essere preparati”.

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