Più che una corsa a tappe il Giro d’Italia 2023 si sta trasformando soprattutto per via del Covid in una corsa a eliminazione. Il contagio si è diffuso nella Carovana, decimando i ciclisti. La più colpita è la Soudal-Quick Step che continua a perdere corridori: prima del via dell’undicesima tappa, la più lunga di questa edizione (219 km da Camaiore a Tortona), lasciano la corsa rosa Mattia Cattaneo, Jan Hirt, Josef Cerny e Louis Vervaeke. Questi ritiri seguono quello del capitano Remco Evenepoel, che aveva lasciato il Giro in seguito alla positività al Covid registrata domenica sera al termine della cronometro di Cesena, che aveva vinto riconquistando la maglia rosa. Alla squadra belga restano ora appena 3 corridori degli 8 presenti al via dall’Abruzzo di sabato 6 maggio: Davide Ballerini, Pieter Serry e Ilan Van Wilder.

Non è l’unica positività emersa prima della partenza odierna: si ritira per Covid anche il corridore del team Corratec-Selle Italia, Stefano Gandin. Il 27enne veneto era in testa alla classifica dei traguardi volanti e terzo in quella delle fughe. “Dopo alcuni sintomi riconducibili ad un’infezione virale riscontrati nella serata di ieri, si è deciso per un preventivo isolamento, dati i numerosi casi di Covid-19 riscontrati tra gli atleti del Giro d’Italia – si legge in una nota del team – Nella mattinata di oggi Stefano è stato sottoposto ad un tampone antigenico per verificare la sua positività di un’eventuale infezione al Covid-19. Purtroppo il tampone è risultato positivo”. Le squadre preferiscono fermare subito i loro atleti quando risultano positivi, per scongiurare conseguenze gravi, come spiega sempre la nota della squadra italiana: Gandin si ritira “per evitare complicazioni ulteriori a breve e lungo termine”.

Anche il team Quick-Step in una nota ha confermato questa linea. Il medico della squadra, Toon Cruyt , ha dichiarato: “Dopo la positività di Remco domenica sera, abbiamo avuto altri due corridori che lunedì mattina non si sentivano bene, ma sono risultati negativi ai test antigenici. Pertanto è stato effettuato un test PCR sui sette corridori rimasti, i cui risultati hanno mostrato che i quattro ragazzi sono positivi. Continueremo a monitorare e ad attuare il nostro protocollo di test sui tre ciclisti e sullo staff che rimangono in gara”. L’Unione ciclista internazionali infatti non prevede più l’obbligo di tamponi, ma le squadre continuano a eseguirli in autonomia per tutelare i corridori da eventuali conseguenze più gravi dovute allo sforzo che sarebbero chiamati a fare in corsa mentre è in atto l’infezione.

Per il Giro d’Italia il risultato è una pioggia di ritiri: erano 176 i ciclisti al via della prima tappa sabato 6 maggio. Già con i primi ritiri per Covid, compreso quello di Filippo Ganna, al termine della prima settimana di Giro erano rimasti in 163. Dopo l’annuncio di Evenepoel, tra il lunedì di riposo e l’inizio della tappa di martedì sono arrivati altri 11 ritiri, di cui almeno 7 dovuti alla positività al Covid. Sempre ieri, durante la decima tappa, altri due ciclisti si sono ritirati. Questa mattina i corridori al via dovevano essere 152, ma sono stati annunciati (per ora) altri 5 ritiri. E il numero dei partenti è già sceso a 147.

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Covid al Giro d’Italia, sfilza di ritiri al via della decima tappa: positivo anche Pozzovivo

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