A Pisa si passerà al riconteggio delle schede elettorali. Lo ha chiesto il sindaco uscente Michele Conti, che per soli 15 voti ha mancato la rielezione al primo turno (si è fermato al 49,96 per cento): “Abbiamo chiesto il riconteggio perché non rimanga alcun dubbio” dice il primo cittadino, leghista, sostenuto dall’intero centrodestra. Al momento i verbali ufficiali danno come risultato il rinvio al ballottaggio tra due settimane (il contendente sarà Paolo Martinelli, ex presidente provinciale dell’Acli, sostenuto dal centrosinistra e dal M5s. L’operazione di verifica dei numeri dovrebbe tenersi tra oggi e domani. Lo staff di Conti – citato dall’agenzia LaPresse – punta sul fatto che ci sono circa 25 schede contestate, in un finale di spoglio anche con qualche tensione ai seggi. “E’ in atto in questo momento la fase di verifica dei verbali – si spiega dagli ambienti del centrodestra – sulla quale abbiamo chiesto particolare attenzione. Allo stesso tempo stiamo lavorando per il ballottaggio tra 15 giorni. Solo se la commissione elettorale ordinaria circondariale metterà in evidenza ulteriori anomalie potremmo valutare l’ipotesi di ricorso al Tar, per ora non contemplata”.

Ad ogni modo, in contemporanea, Conti sembra aver già fatto partire la macchina della campagna elettorale in vista del ballottaggio: “Ora si tratta di tornare in strada e chiedere di nuovo il voto per continuare la svolta storica della città. Il voto, sotto il profilo politico, è chiarissimo e noi andremo a vincere al ballottaggio perché abbiamo una grande responsabilità verso quei tantissimi cittadini che hanno premiato la nostra proposta”. Conti sottolinea tra le altre cose che “noi siamo il vero civismo come dimostra il grande successo della mia lista Pisa al centro, e siamo riusciti a prevalere praticamente in tutti i quartieri della città, compresi quelli che storicamente votavano a sinistra: è un’affermazione storica della nostra coalizione”. Anche perché, come ricorda lo stesso sindaco, a settembre la coalizione di centrodestra nel territorio comunale di Pisa era sotto al centrosinistra di 10 punti nonostante il pieno di voti dell’alleanza e in particolare di Fratelli d’Italia in tutto il Paese. Conti era già diventato sindaco nel 2018 – a sorpresa, all’epoca – proprio vincendo al ballottaggio.

Il Pd, dal canto suo, parla come chi scampa da un pericolo e tratteggia il ballottaggio conquistato per il rotto della cuffia come un’impresa. “Siamo riusciti nell’impossibile” dice Martinelli, il candidato sindaco. “Solo pochi mesi fa la destra dava per certa la vittoria al primo turno e invece siamo riusciti a conquistare il ballottaggio – aggiunge – Il nostro è un grande risultato. Ora si riparte da zero”. “Adesso ripartiamo incontrando i cittadini – ha aggiunto – per illustrare il nostro progetto di città che è molto diverso e continuando a puntare sulla partecipazione perché più della metà dei pisani ha dimostrato di non condividere le idee di Conti”. Martinelli ha anche spiegato che “per il momento non sono all’ordine del giorno ipotesi di apparentamento“. “E’ troppo presto per fare queste valutazioni – ha osservato -, che semmai faremo in un secondo momento: il nostro metodo non cambia, andiamo nei quartieri e parliamo agli elettori, non ai partiti”. Bisogna ricordare che nel campo del centrosinistra si erano presentati anche Ciccio Auletta – esponente molto noto della sinistra pisana -, che era sostenuto da Unione Popolare e dalla civica di sinistra Città in Comune e che ha messo insieme poco meno del 7 per cento e Rita Mariotti, candidata del fu Terzo Polo che qui infatti presentava la lista col nome “Psi-Azione-Italia Viva-Liberal Forum” che ha superato a fatica l’1 per cento.

Resta da capire cosa succederà se dovesse vincere Martinelli, cioè il centrosinistra. Nel corso dello spoglio, infatti, è stata avanzata l’ipotesi che potrebbe concretizzarsi lo scenario dell’anatra zoppa, cioè un sindaco costretto a governare senza maggioranza in consiglio comunale. Ma secondo Stefano Ceccanti, costituzionalista ed ex senatore del Partito democratico (e per coincidenza pisano), questa ipotesi non c’è. Per Ceccanti il premio del 60 per cento dei seggi attribuito al sindaco scatterà comunque. Citando delle pronunce del Consiglio di Stato, Ceccanti sottolinea che è “ben delimitato il caso di non assegnazione del premio quando una coalizione opposta abbia superato il 50 per cento più uno dei voti al primo turno”. “Per il calcolo della percentuale – spiega il giurista – occorre considerare al denominatore anche i voti assegnati ai soli candidati sindaco nelle schede in cui non è stata votata una lista. Sulla base di questo calcolo, a Pisa, come afferma puntualmente il ministero, il risultato del centrodestra sulle liste è pari al 46,91, quindi non tale da impedire l’assegnazione del premio al candidato Martinelli, qualora vincente al ballottaggio”.

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