Nessuna decisione è stata ancora presa, anche se la scelta del governo Conte 1 di firmare, nel 2019, il Memorandum sulla Belt and Road Initiative (la nuova Via della Seta) non era condivisa da Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni interviene nel dibattito nato da alcune indiscrezioni di stampa che vorrebbero l’Italia pronta a stracciare l’intesa, cedendo così alla pressione degli Stati Uniti, e lo fa affermando che “questa è una decisione che ancora non abbiamo preso, è un dibattito aperto. È una decisione delicata, non ho condiviso la scelta che fece il governo Conte”.

Le notizie di stampa sono arrivate fino a Pechino, tanto che proprio in mattinata il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, nel corso del briefing quotidiano ha voluto sottolineare che, dalla firma del memorandum sulla Belt and Road Initiative, Cina e Italia hanno accresciuto i loro rapporti con una “fruttuosa cooperazione ed entrambe le parti dovrebbero attingere ulteriormente alla cooperazione legata alla Nuova Via della Seta“.

Un messaggio chiaro con destinatario Roma. Ma, secondo quanto circolato, che non tiene conto del terzo attore di peso in questa vicenda, ossia gli Stati Uniti, stretto alleato del governo di Giorgia Meloni. La questione sarebbe oggetto di interlocuzioni tra Roma e Washington già da mesi, da quando a guidare il Paese è l’esecutivo di destra che vuole evitare scontri con l’amministrazione guidata da Joe Biden che Meloni vedrà alla Casa Bianca a giugno.

Quando la “disdetta” dal memorandum arriverà non è ancora chiaro, ma la decisione secondo le indiscrezioni non è in discussione. Tra le cose da definire ci sono sicuramente le modalità con le quali Meloni deciderà, eventualmente, di uscire dall’accordo. Questo perché una rottura a freddo dell’intesa con Pechino rischierebbe di compromettere le relazioni acnhe su altri dossier di primaria importanza. Il primo banco di prova dei rapporti internazionali dell’Italia sarà il G7 di Hiroshima del 19-21 maggio, dove i leader discuteranno anche delle relazioni dell’Occidente con Pechino.

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