L’assemblea degli azionisti di Enel ha approvato la nomina di Flavio Cattaneo nel ruolo di amministratore delegato e di Paolo Scaroni alla presidenza del gruppo per i prossimi tre anni. A favore si è espresso il 97% del capitale votante. I due nomi erano indicati nella lista del ministero del Tesoro, azionista di maggioranza del gruppo energetico con una quota del 23,5%. Nelle scorse settimane sul nome di Scaroni si erano manifestate alcune perplessità, raccolte da alcuni azionisti di minoranza. In particolare il piccolo fondo attivista Covalis, domiciliato alle isole Cayman, ha presentato una lista alternativa con l’indicazione per la presidenza di Marco Mazzucchelli. La lista ha però raccolto solo il 6,9% dei voti e non è riuscita ad eleggere neppure un consigliere.

Determinante è stato il ruolo di Assogestioni, in cui sono riuniti fondi comune e società di gestione del risparmio, che ha sostanzialmente avvallato le scelte Tesoro presentando una lista di soli 3 candidati, tutti eletti in cda. Nel nuovo consiglio siederanno anche Alessandro Zehenter, Johanna Arbib Perugia, Fiammetta Salmoni e Olga Cuccurullo per il Tesoro. Dario Frigerio, Alessandra Stabilini e Mario Corsi in “quota” Assogestioni. “Non è la stagione dei gufi. Raggiunto un ottimo risultato, migliore rispetto a tre anni fa, non semplice e scontato, che premia la correttezza e non la scorrettezza. Auguro buon lavoro ai nuovi vertici e a tutti i consiglieri”, commenta in una nota il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti.

L’assemblea dei soci di Enel ha confermato in 80mila euro lordi annui il compenso per ciascuno dei componenti il consiglio di amministrazione, oltre al rimborso delle spese sostenute in ragione del loro ufficio, dietro presentazione della relativa documentazione giustificativa. Gli azionisti hanno inoltre approvato il Piano di incentivazione di lungo termine per il 2023 destinato al management di Enel e/o di società da questa controllate.

L’assemblea ha anche approvato il bilancio 2022 chiuso con un utile netto di 7,1 miliardi di euro e il dividendo di 0,4 euro per azione (di cui 0,20 già pagati a gennaio e il restante importo in pagamento a luglio). L’approvazione dei conti è avvenuta con il 99,6% dei voti favorevoli e quello della cedola con il 98,9%. Via libera anche al riacquisto di azioni proprie (buyback) per un importo fino a due miliardi di euro. Nel suo discorso di commiato l’amministratore uscente Francesco Starace non ha nascosto ai soci le sue “emozioni” per l’uscita dalla società “dopo 23 anni” di cui gli ultimi 9 come capo di un’azienda “che mi ha dato tanto”. Starace ha ricordato di aver “condiviso fatiche e successi e anche sconfitte da cui abbiamo capito e imparato tanto”. Il manager ha poi espresso il suo ringraziamento a tutti dipendenti con cui ha sottolineato il senso di forte unità e ai soci e infine ha augurato “il miglior successo possibile al futuro cda“.

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