Il piano munizioni presentato dalla commissione Ue avrà una corsia preferenziale. Il Parlamento Ue ha accolto a stragrande maggioranza la proposta dei Popolari per inserire il programma Asap nella procedura cosiddetta “fast track”: 518 voti a favore, 59 contrari e 31 astenuti. Tra chi si è espresso contro per gli eurodeputati italiani c’è stato il M5s. Il Pd, che si è espresso a favore, ha però dichiarato di essere “fortemente contrario all’utilizzo di qualunque fonte di finanziamento proveniente dalle risorse del Pnrr e dei fondi di coesione. Il tema è stato affrontato anche nel corso del dibattito dell’Eurocamera: “Non c’è alcun obbligo da parte degli Stati membri nell’uso dei fondi di Coesione e di quelli del Recovery” per l’aumento della produzione della difesa, ha detto il commissario Ue al Mercato Interno, Thierry Breton. “Se alcuni Paesi vorranno utilizzarli, possono farlo. L’aggressore conosciuto è la Russia e la guerra è anche una guerra industriale e di capacità di produzione. Più aumenteremo la nostra produzione” di armi “più saremo credibili e anche la nostra credibilità sarà un ingrediente per la pace”, ha sostenuto.

Vista la corsia preferenziale, saranno ridotti i tempi di analisi delle commissioni parlamentari sul dossier e il voto finale degli eurodeputati potrebbe tenersi già alla mini-plenaria in programma il 31 maggio a Bruxelles. In particolare, ora il testo passa nelle mani della commissione industria dell’Eurocamera. Il presidente dello stesso organismo Cristian-Silviu Busoi, ha annunciato l’intenzione di convocare a breve una prima riunione dei relatori ombra assegnati da ogni gruppo politico. Il possibile voto in plenaria a fine maggio aprirà poi la strada ai negoziati con gli Stati membri. La volontà espressa dalla Commissione europea è di arrivare a un accordo finale entro la metà di luglio.

Tra chi ha votato contro ci sono i 5 stelle. “La proposta di regolamento Asap (‘Atto di supporto alla produzione di munizioni’) delinea una direzione ben chiara”, ha scritto l’eurodeputata M5s Sabrina Pignedoli in una nota, “ma allo stesso tempo incomprensibile. Come si può preparare un percorso di pace in Ucraina investendo nelle armi? Al Parlamento europeo ci opponiamo alla richiesta di procedura accelerata per ridurre i tempi di approvazione del piano che prevede il dirottamento dei fondi dal sociale alla produzione di armi e munizioni utilizzando il bilancio dell’Unione Europea: una procedura che toglie trasparenza e legittimità democratica in quanto elimina ogni tipo di confronto sul provvedimento. La priorità in questo momento deve essere la ricerca della pace e il trionfo della diplomazia, mentre qui l’intento sembra piuttosto quello di reintrodurre una economia di guerra. Non è questa l’Europa che vogliamo”. In Aula ha preso la parola l’eurodeputato Mario Furore: “Oggi siamo tutti riuniti qui a parlare di futuro dell’Europa ma non ci può essere futuro senza un presente di pace. Serve subito un’azione diplomatica europea che metta fine alla guerra in Ucraina la pace si costruisce con il dialogo e non con le armi, che peraltro non vanno finanziate con i fondi europei”.

Gli eurodeputati dem, seppur votando a favore, hanno diffuso una nota per condannare l’uso dei fondi Pnrr per le munizioni: “Ci attiveremo per apportare le modifiche al testo necessarie per garantire che l’attuazione del programma non distolga con inaccettabili sviamenti dagli obiettivi Pnrr risorse già destinate a fondi europei di critica importanza per l’Ue e il nostro Paese. E per questo chiediamo al governo italiano di adoperarsi in seno al Consiglio per difendere questa posizione con gli altri Stati Membri in vista del negoziato”. E, hanno concluso, “l’obiettivo del nostro gruppo è sempre stato e sempre sarà sostenere l’Ucraina nel suo sforzo di difesa dall’aggressione illegittima della Federazione russa e continuare ad insistere sul rilancio di ogni azione diplomatica internazionale per arrivare quanto prima ad un cessate il fuoco”, concludono gli eurodeputati.

Articolo Precedente

La commissaria Ue Johansson chiede di sostenere l’Italia sui migranti: “È un problema europeo”

next
Articolo Successivo

Qatargate, Tarabella e Giorgi sono stati rilasciati: niente più braccialetto elettronico

next