Ultima Generazione ha messo in atto l’ennesima azione per lanciare un nuovo allarme sul “futuro nero” che attende l’umanità, versando del carbone vegetale diluito in acqua nella fontana dei Quattro fiumi a piazza Navona, a Roma. È successo tutto intorno alle ore 15 di sabato 6 maggio e i responsabili sono quattro persone legate alla campagna “non paghiamo il fossile“, scritto anche sulle bandiere esposte dai manifestanti del gruppo ambientalista: le forze dell’ordine sono arrivate sul posto e gli attivisti hanno fatto resistenza passiva. In un secondo momento, sono stati portati via dai poliziotti intervenuti.

Il nostro futuro è nero come quest’acqua: senza acqua non c’è vita e con l’aumento delle temperature siamo esposti alla siccità, da un lato, e alle alluvioni, dall’altro”. Così ha parlato Anna, una delle attiviste di Ultima Generazione: “Acqua che manca per coltivare il cibo, acqua che cade tutta insieme distruggendo le case. Ci aspettano anni difficili, ma se non azzeriamo le emissioni subito saranno terribili. Il collasso è già in atto e non possiamo più fermarlo: ne sono prova gli eventi estremi sempre più frequenti e devastanti, come l’alluvione in Emilia Romagna pochi giorni fa. Per questo chiediamo al governo di disinvestire immediatamente i miliardi che spende nei combustibili fossili, causa principale di queste tragedie, e utilizzarli per prendere misure urgenti per proteggere italiane e italiani dalle conseguenze di bombe d’acqua, siccità estrema, ondate di calore mortali”, ha concluso la donna. Dall’inizio dell’anno si tratta del terzo blitz per Ultima Generazione. Lo scorso primo aprile è toccato alla Barcaccia di Piazza di Spagna, su cui alcuni attivisti avevano gettato della vernice; il 2 gennaio è stata imbrattata, invece, la facciata di Palazzo Madama, a Torino, con della vernice spray.

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