Il Copasir e la denuncia del Pd sullo squilibrio dopo il passaggio di Borghi coi renziani. La Russa risponde a Boccia: “Verificherò con lui”

Il presidente del Senato Ignazio La Russa “verificherà” le intenzioni di Enrico Borghi, senatore passato da qualche giorno dal gruppo del Pd a quello di Azione-Italia Viva. Borghi è anche componente del Copasir, il comitato di controllo sull’operato dei servizi segreti italiani, e per questo il Pd aveva scritto nei giorni scorsi proprio a La Russa per chiedere un riequilibrio delle proporzioni di forza all’interno dell’organismo. In realtà il presidente del Senato ha le mani legate dai regolamenti che non prevedono correzioni in corsa. E infatti La Russa risponde ai democratici premettendo che “la prassi non conosce adeguamenti della composizione del Copasir alle variazioni interne dei gruppi parlamentari se non in casi eccezionali di gravi violazioni dei requisiti previsti dalla legge istitutiva con particolare riferimento al rapporto tra maggioranza e opposizioni e alla attribuzione della presidenza”. La Russa tuttavia annuncia la sua “disponibilità a verificare gli intendimenti del senatore in questione”. Tra le altre cose che La Russa ricorda è che “se si procedesse ora, a sei mesi dall’inizio della legislatura, a un ricalcolo in ossequio al principio della rappresentanza proporzionale, questo inciderebbe anche sulla rappresentanza di altri gruppi“.

Boccia da parte sua ringrazia La Russa aggiungendo di apprezzare “il suo impegno e la sua sensibilità rispetto al problema sollevato”. Il capogruppo democratico ammette che non ci sono regolamenti a cui appellarsi in casi come questo. “Non ci sono regole – aggiunge Boccia – ma ci sono solo prassi parlamentari. Prassi che sono state cambiate o addirittura stravolte come avvenuto in occasione dell’elezione dei giudici della giustizia amministrativa”. “Per questo motivo – conclude – riteniamo sia arrivato il momento di lavorare a norme più stringenti per evitare che il transfughismo parlamentare stravolga equilibri di rappresentanza all’interno di commissioni e organismi parlamentari importanti. In tutte le sedi, a partire dalla conferenza dei capigruppo, continueremo a chiedere nuove regole in tal senso”.