“1221 giorni fa, l’Organizzazione mondiale della sanità è venuta a conoscenza di un cluster di casi di polmonite dovuta a cause sconosciute a Wuhan, in Cina”. Inizia così il discorso con cui il direttore generale dell’Oms, Tedros Ghebreyesus, ha annunciato, di fatto, la fine della pandemia.

“Il 30 gennaio 2020, sotto consiglio di un comitato di emergenza, ho dichiarato un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale per l’epidemia globale di Covid 19, il più alto livello di allarme ai sensi del diritto internazionale – ha detto – In quel momento, fuori dalla Cina, c’erano circa un centinaio di casi riportati e nessuna morte accertata. In tre anni da allora il Covid ha capovolto il nostro mondo”.

Secondo Ghebreyesus sono stati circa 7 milioni i morti riferiti all’Oms, “ma sappiamo che i numeri possono essere molto più alti, almeno 20 milioni”. “Ieri – ha spiegato – la commissione emergenza si è incontrata per la 15esima volta e mi ha consigliato di dichiarare la fine dell’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale”

“Ho accettato questa raccomandazione. È quindi con grande speranza che dichiaro il Covid 19 finito come emergenza sanitaria globale”, ha annunciato.

“Tuttavia, questo non significa che il Covid è finito come minaccia alla salute globale – ha precisato – La scorsa settimana ha tolto una vita ogni tre minuti. E questi sono solo i morti che conosciamo”. “Mentre parliamo, migliaia di persone nel mondo stanno combattendo per le loro vite nelle terapie intensive e milioni continuano ad essere debilitati dal post Covid – ha concluso – Questo virus continua a esistere, a uccidere e a cambiare”.

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