Botta e risposta a L’aria che tira (La7) tra la deputata del M5s, Chiara Appendino, e la direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, Nathalie Tossi, sull’invio di armi in Ucraina.
L’ex sindaca di Torino esprime la sua posizione critica: “Ormai sono mesi che viviamo questa escalation. È un binario che l’Europa ha deciso di intraprendere. Io ho paura. Il sentimento che provo oggi è paura, perché siamo di fronte al rischio di una terza guerra mondiale e di un conflitto nucleare. E noi siamo quasi assuefatti a questo, ma stiamo correndo un grosso rischio noi, le nostre generazioni e i futuri figli”.

Poi commenta le parole pronunciate ieri dal commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, che, presentando il nuovo piano per produrre in Europa un milione di munizioni all’anno, ha dichiarato che i paesi membri della Ue potranno utilizzare parte dei fondi dei rispettivi Pnrr per aumentare la produzione di munizioni e di missili, innanzitutto per sostenere l’Ucraina.
È indegno – afferma Appendino – Io mi auguro che il governo dica chiaramente che noi, come Stato italiano, non vogliamo questa cosa, perché è inaccettabile”.

Tocci osserva: “Capisco bene la sua paura ed è effettivamente un sentimento diffuso. Tuttavia, credo che la paura non sia mai un’emozione che porta a decisioni e ad azioni politiche giuste e sostenibili. Quindi, se siano animati dalla paura, allora veniamo portati in luoghi estremamente oscuri”.
“Se siamo razionali – replica Appendino – guardiamo i fatti: sono 14 mesi che vediamo lo stesso copione. E io non vedo che le armi abbiano fatto avvicinare le parti. Fino a che punto possiamo andare avanti così? Siamo d’accordo che questa strategia ha fallito?“.
Tocci dissente: “Nell’ultima settimana nel villaggio ucraino di Dumantsi ci sono stati 28 attacchi, 26 dei quali sono stati intercettati. Sono morte 24 persone tra cui 4 bambini. Se tutti quei 28 attacchi fossero andati a segno, quanti civili ucraini sarebbero morti? A questo servono le armi”.

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