Via libera definitivo dal Parlamento alla conversione del decreto legge Migranti, approvato dopo il naufragio di Cutro del 26 febbraio, che abolisce quasi del tutto la protezione speciale e riforma il sistema di accoglienza. Il testo, già approvato dal Senato, è passato a Montecitorio con 179 voti a favore, 11 contrari e tre astenuti. L’esito della votazione è stato accolto con un fragoroso applauso dai deputati di maggioranza. Sarà però necessaria una correzione al testo dell’articolo 7-ter, che nella formulazione attuale rischia di impedire i ricorsi contro le dichiarazioni di inammissibilità delle domande di protezione speciale: il governo ha accolto l’ordine del giorno sul tema a firma del deputato di FdI Gianfranco Rotondi. L’intervento arriverà con un provvedimento ad hoc.

“L’Italia finalmente assume una posizione chiara e di fermezza sul problema dei flussi migratori e della tratta degli uomini. Dopo anni di immobilismo delle sinistre e di politiche scellerate dei “porti aperti“, ci allineiamo alle discipline europee in materia di permessi di soggiorno, agevoliamo i flussi regolari, proteggiamo le frontiere e non mostriamo nessuna tolleranza per chi lucra sulle vite delle persone”, ha detto in dichiarazione di voto la deputata meloniana Sara Kelany. Per la capogruppo del Pd Chiara Braga, invece, quella del governo è “una risposta disumana, illegale e che scarica sui territori problemi e criticità difficili da gestire. Da Cutro abbiamo imparato ancora una volta quello che il governo non vuole sentire: chi è in pericolo va sempre soccorso e salvato“, attacca.

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