Ormai ai tempi supplementari, arriva la convocazione dei sindacati da parte del governo Meloni per la presentazione delle novità che riguardano il mercato del lavoro. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali dovranno presentarsi a palazzo Chigi domenica prossima alle 19. Dopo di che avranno la bellezza di 24 ore per dire la loro sulle misure del governo. Per il primo maggio è infatti in agenda la riunione del Cdm per l’approvazione del decreto che contieni interventi che aumentano la precarietà del lavoro, decurtano ulteriormente il reddito di cittadinanza e dispongono un mini taglio del cuneo fiscale che si tradurrà in un beneficio di 16 euro in più in busta paga. Ritocchino con cui il governo Meloni ritiene di chiudere la questione della perdita del potere di acquisto delle buste paga causato dall’inflazione. “Agli incontri – viene spiegato – parteciperanno, per il governo, i ministri dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, e del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone e i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari”.

In particolare il decreto prevede la riscrittura del decreto Dignità nella parte in cui consente alle imprese di assumere a termine per durate superiori a 12 mesi solo in presenza di precise condizioni, le cosiddette causali. L’intervento punta a offrire la flessibilità da sempre invocata da Confindustria. Le causali potranno essere inventate dalle singole aziende e poi certificate a pagamento dai consulenti del lavoro, la cui associazione è presieduta dal marito della ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone. Facile capire che se chi deve certificare viene pagato da chi deve essere certificato la disamina non sarà delle più feroci. C’è poi il taglietto del cuneo fiscale da 3 miliardi di euro che si tradurrebbe in un beneficio medio in busta paga al massimo di 16 euro al mese, come conteggiato da Banca d’Italia. Le risorse vengono reperite con una sorta di artificio contabile legato alla riclassificazione dei bonus edilizi. Infine l’ulteriore stretta sul reddito di cittadinanza che riduce somme e percettori del sussidio e che avrà anche l’effetto di togliere un limite nella corsa al ribasso per le retribuzioni che vengono offerte ai lavoratori. Insomma, per i lavoratori è pronta la festa.

Secondo il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra la convocazione è Un segnale di attenzione e di rispetto del ruolo del sindacato”. La Cisl è pronta a confrontarsi nel merito con le nostre proposte come abbiamo sempre fatto. aggiunge Sbarra.

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