Il mondo FQ

La7

Ultimo aggiornamento: 9:24 del 26 Aprile 2023

Santoro: “I partigiani non c’entrano nulla con gli ucraini, è un parallelismo che non tiene conto della storia”. Botta e risposta con Floris

Commenti

Serrato botta e risposta a Dimartedì (La7) tra Michele Santoro e Giovanni Floris, che chiede al collega un suo parere sul parallelismo, fatto da più parti, tra i partigiani e i combattenti ucraini.
Santoro smonta il paragone, osservando in primis che i secondi, a differenza dei primi, sono organizzati in un esercito regolare (“onorevoli nella loro battaglia e onorabili anche da me, l’ho sempre detto e lo ribadisco, perché lottano per la loro libertà”).

Ma osserva: “In tutte le commemorazioni di oggi sul 25 aprile non è stata detta una cosa: perché sono diventati partigiani? Perché erano contro la guerra. La principale aberrazione del fascismo è stata una guerra sciagurata che ha messo in ginocchio il nostro paese. I primi partigiani erano contadini che si sottraevano alla leva militare e che andarono sulle montagne per non andare a combattere come voleva Mussolini. Ricordo anche – continua – che quando c’è stata la liberazione in Italia, c’è stata un’amnistia per i fascisti, per cui i magistrati che avevano condannato Pertini e i militari che avevano combattuto perfino nella Repubblica di Salò sono stati reintegrati. E invece i partigiani si sono dovuti difendere in tutti i processi. Oggi si è cancellata la natura dei partigiani, riducendoli a “patrioti”. No, non erano semplicemente patrioti. Erano anche patrioti, ma erano partigiani: avevano una idea e una visione del mondo“.

Floris cita la canzone ‘Bella ciao’ e replica a Santoro: “‘Una mattina mi sono alzato e ho trovato l’invasor’. Anche gli ucraini hanno trovato l’invasore. Il parallelo tra partigiani e ucraini non va ridotto solo sul piano formale dicendo che i partigiani non erano organizzati un esercito regolare”.
Santoro risponde: “I partigiani non solo non avevano un esercito regolare, ma erano bande che chiedevano agli americani un mitra, una pistola”.
“Beh, qualcosa gliel’hanno data”, ribatte Floris.
“Macché, col contagocce – obietta Santoro – Gli ucraini invece hanno i missili americani a medio raggio“.
“Ma sempre per la libertà combattono”, precisa il conduttore di Dimartedì.

“E infatti fanno bene a combattere per la libertà – replica Santoro – Ma perché continuate a fare ‘sta domanda sull’invasione? Lo so che è un’invasione. Mi potete dire, per favore, che cosa volete ottenere con le armi? Dobbiamo continuare a distruggere, ad ammazzare, a sterminare? Alla fine i russi si attesteranno nella porzione del Donbass che hanno conquistato e gli ucraini si attesteranno là. E tu vuoi che io assecondi questa strategia di matti che sta mettendo in ginocchio tutta l’Europa?“.
Floris ribadisce il parallelo tra ucraini e partigiani ma Santoro non ci sta: “Ma quale parallelo? È un sillogismo, non un parallelo. Non ha niente a che vedere con la storia e coi fatti. I partigiani combattevano coi missili americani? Ma cosa dite?”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione