Il decreto Cutro è stato approvato dal Senato con 92 sì e 64 no. Il provvedimento passa ora alla Camera che ha tempo fino al 10 maggio per convertirlo. Il via libera di Montecitorio è stato accompagnato dagli applausi dei banchi della maggioranza e dai cori di “buuuu” di chi ha manifestato il dissenso. “Guardate che la partita di calcio non è oggi”, è stato il richiamo del presidente del Senato Ignazio La Russa.

A votare contro sono state tutte le opposizioni. “Nel decreto contro il quale abbiamo fatto una dura battaglia – dichiara il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia – c’è un approccio tutto ideologico che non dà riposte alle tragedie come quelle di Cutro e non fornisce nessuna strategia di governo per affrontare un fenomeno strutturale. L’unico effetto di questo decreto sarà creare più irregolari e più lavoro nero“. Per Alessandra Maiorino (M5s) il decreto è “un pasticcio come quest’Aula non aveva mai visto prima”. “E’ dannoso e utile solo alla vostra propaganda – ha detto in Aula, rivolta alla maggioranza – e non vi arrabbiate se qualcuno lo definisce razzista, perché sono le vostre parole e le vostre azione a definirlo così”.

L’approvazione è arrivata dopo la marcia indietro della maggioranza sulla protezione speciale dei migranti. “Abbiamo l’obbligo della solidarietà ma anche l’obbligo di difesa della nostra identità” ha difeso la legge in Aula Roberto Menia che ha parlato a nome di Fratelli d’Italia. “Ragioniamo su alcune cose – ha esortato Menia – come si concilia la solidarietà con il dovere di governare i flussi migratori. Da gennaio l’incremento degli arrivi dei migranti è stato del 300%; se aggiungiamo la rotta balcanica sarebbero 400mila a fine anno. Una cifra che coincide con quelli dei nati in Italia, quest’anno avremo il il minimo storico di nuovi nati sin dall’Unità d’Italia, quando gli abitanti erano la metà”. Sul tema della protezione speciale si è soffermato Paolo Tosato per la Lega: “Continuerà a essere garantita: la protezione rimarrà come era garantita dai decreti Salvini. Cambia quello che era stato inserito dal governo Conte 2, dalla ministra Lamorgese, con punti vaghi. Sì, c’è una stretta ma in modo responsabile”. “Siamo noi a dire alle opposizioni ‘basta propaganda’, come se le misure del governo fossero razziste e disumane”, ha aggiunto Tosato.

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