Ralph Paul Yarl, 16 anni, di origini afroamericane, era andato a riprendere i suoi fratelli, ma ha sbagliato l’indirizzo dell’abitazione in cui era diretto. Un piccolo errore che però gli è stato quasi fatale: il padrone di casa, un uomo di 85 anni, quando ha aperto la porta, ha afferrato una pistola e gli ha sparato alla testa. Dopo diversi giorni in ospedale il ragazzo è stato dimesso e, ha riferito il padre, sta facendo progressi. La vicenda è accaduta a Kansas City, nel Missouri. Il presidente americano Joe Biden ha telefonato al ragazzo, e gli ha augurato una rapida guarigione. A colpire il giovane è stato Andrew Lester: gli ha sparato due volte, prima al braccio e poi alla testa, con il suo revolver calibro 32. È accusato di aggressione armata. A poche ore dall’incidente le forze dell’ordine hanno messo l’uomo in stato di fermo, ma 24 ore dopo è stato rilasciato dai procuratori in attesa “di una dichiarazione formale delle vittime e della raccolta delle prove”.

Il capo della polizia Stacey Graves ha riconosciuto nella vicenda una “componente razziale”, sebbene non sia ancora stata dichiarata ufficialmente la discriminazione razziale come movente. Sdegno e indignazione da parte della comunità afroamericana: ieri centinaia di persone sono accorse nel quartiere dell’abitazione in cui il ragazzo è stato colpito per marciare insieme alla famiglia, esprimendo solidarietà e supporto. A condannare la vicenda anche personalità della politica e dello spettacolo, che chiedono alle autorità un cambio di rotta, all’indomani dell’ennesima tragedia legata al possesso delle armi da fuoco negli Stati Uniti. “Il mio cuore si è spezzato nel sentire che un ragazzo di 16 anni che per sbaglia suona alla porta sbagliata per riprendere i fratelli sia stato sparato alla testa da un uomo che non lo voleva nella sua proprietà”, dichiara l’attrice Halle Berry in un tweet.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Successivo

Runner ucciso in Trentino, catturata l’orsa Jj4. Fugatti: “Con l’ok dei giudici la abbatteremo”. Tar rigetta la richiesta di anticipare l’udienza

next