Paolo Scaroni e Flavio Cattaneo ai vertici di Enel, Giuseppe Zafarana nuovo presidente di Eni accanto all’inamovibile amministratore delegato Claudio Descalzi, l’ambasciatore Stefano Pontecorvo e l’ex ministro Roberto Cingolani assumono la guida di Leonardo, Matteo Del Fante resta ad di Poste per il terzo mandato (e alla presidenza arrivia Silvia Rovere di Assoimmobiliare). Le nomine del ministero dell’Economia nei posti chiave delle partecipate di Stato confermano l’anticipazione del Fatto sulla vittoria dell’asse Lega-Forza Italia ai danni di Fratelli d’Italia: la premier Giorgia Meloni deve rinunciare a imporre Stefano Donnarumma, ora a Terna, come ad della multinazionale dell’energia, e lasciare quella casella al Carroccio con Cattaneo, finora vicepresidente esecutivo di Italo, mentre la presidenza va a Scaroni, in quota azzurra. L’attuale numero uno del Milan e vicepresidente di Rothschild, peraltro, era già stato in Enel come ad, nominato proprio dal secondo governo Berlusconi.

In Eni era scontata la riconferma di Descalzi, 68 anni, in sella al cane a sei zampe ormai dal 2014. La novità è invece l’arrivo alla presidenza di Zafarana, attuale comandante generale della Guardia di finanza, in quota Lega: è a lui, sostiene Fanpage, che il sottosegretario Claudio Durigon si riferiva quando diceva – registrato di nascosto dai giornalisti della testata – “quello che indaga sui 49 milioni ce l’abbiamo messo noi”. A quanto apprende l’Adnkronos da fonti di governo, inoltre, alla guida di Terna – società operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica – dovrebbe andare Giuseppina Di Foggia, ad di Nokia Italia e soprattutto amica di Arianna Meloni, sorella della premier. La presidenza è destinata a Igor De Blasio, uomo della Lega e attuale consigliere d’amministrazione della Rai. L’attuale ad Donnarumma, invece, è destinato alla guida di Cdp Venture Capital, controllata di Cassa depositi e prestiti.

Rivoluzionato il vertice di Leonardo, colosso della difesa e dell’aerospazio: il nuovo ad è Cingolani, già super-ministro della Transizione ecologica nel governo Draghi e dato per vicino anche all’ingresso nel nuovo esecutivo. Mentre alla presidenza va Pontecorvo, già ambasciatore italiano a Kabul, da dove coordinò l’evacuazione dell’aeroporto dopo il ritorno al potere dei Talebani nell’estate 2021. In serata Meloni detta alle agenzie un comunicato soddisfatto: “Le nomine dei nuovi vertici di Eni, Enel, Leonardo e Poste sono frutto di un attento percorso di valutazione delle competenze e non delle appartenenze. È un ottimo risultato del lavoro di squadra del governo. Ringrazio chi ha servito l’Italia con passione in queste aziende, auguro ai prossimi amministratori buon lavoro. Il loro compito è quello di ottenere risultati economici solidi e duraturi nell’interesse della Nazione che rappresentano in tutto il mondo”.

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