Uno studio dell’Unione Europea sullo sviluppo economico europeo individua tra le innovazioni che farebbero risparmiare miliardi e aumentare il Pil, la consociazioni degli acquisti di medicine e materiale medico di tutti gli Stati aderenti: un aumento di 34 miliardi del Pil per la comunità. Questa era la proposta di Giulia Grillo che aveva preso ad esempio l’idea di Antonio Saitta quando era assessore regionale Pd alla Sanità del Piemonte e aveva risparmiato il 67% del costo delle medicine comprandole col sistema delle aste. Cioè si compravano i farmaci che, a parità di principio attivo, venivano offerti al prezzo più basso.

Lazio, Val D’Aosta e Veneto (Lega) avevano aderito consociandosi col Piemonte. Il che per inciso mostra che è possibile superare la contrapposizione tra destra e sinistra quando si individuano obiettivi chiari e semplici e indiscutibilmente efficaci e razionali. Parliamo di tagliare i costi della sanità pubblica senza diminuire la qualità del servizio. Questa scelta insieme ad altre altrettanto di buon senso avrebbe portato a un risparmio per lo Stato e le famiglie di 5 miliardi all’anno.

Ad esempio Giulia Grillo propose che le farmacie vendessero le medicine nelle esatte quantità previste dalle ricette mediche, come accade in Usa e in Germania. Evitando così che ci siano in giro quantità spaventose di medicine avanzate con il rischio che siano usate a sproposito. Altra misura: un calmiere sui prezzi dei medicinali da banco tipo Aspirina: in Italia costano spesso molto più del doppio che nel resto d’Europa.

Poi sia la Grillo che Saitta sono stati silurati da M5S e Pd. Erano troppo bravi? E gli obiettivi della Grillo sono diventati un punto strategico di programma per M5S e Pd? NO! Manco per sogno!

Mi stupisco che si sia parlato così poco di questo scandaloso comportamento delle due formazioni politiche progressiste. Peraltro il tema non ha destato l’interesse dei Verdi, di Sinistra Italiana e neppure dei sindacati e delle molte associazioni che si occupano di sanità.

Ma sbaglia chi pensa che le case farmaceutiche abbiano corrotto tutti.
Se almeno fossero corrotti magari si godrebbero i soldi. Invece per lo più danneggiano la collettività senza ottenere nessun vantaggio.
I leader progressisti non hanno la cultura dei piccoli cambiamenti che danno grandi risultati.

La Schlein cambierà la musica? Stiamo a vedere.

Ecco il link alle mie video interviste a Giulia Grillo realizzate quando era ministro. Né le pagine ufficiali del M5S né quelle dei militanti decisero di condividere queste interviste al loro ministro della Sanità: infatti il numero delle condivisioni è bassissimo.

Parte 1
Alcune regioni risparmiano il 67% sull’acquisto di farmaci, altre no

Parte 2
I farmaci griffati ci costano milioni di euro in più

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