Nuovo scontro sul tema delle madri detenute. Ieri il Pd aveva ritirato la proposta di legge, dopo che in commissione giustizia erano stati approvati alcuni emendamenti del centrodestra che avevano stravolto il testo. Una vicenda che aveva animato un botta e risposta durissimo tra maggioranza e opposizione. Oggi sulla questione interviene Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri ed esponente di Fdi.

“Se una madre viene condannata e finisce in carcere le si deve togliere la patria potestà, visto che se si va in carcere vuol dire che si è commesso un reato grave punibile con almeno 5 anni. Diverso invece il disorso per la madre che è in carcere per custodia cautelare. In quel caso va bene la detenzione attenuata che può essere trascorsa o negli Icam o nelle case famiglia”, dice l’esponente del partito di Giorgia Meloni, che commenta così la proposta di legge presentata ieri dalla Lega dopo lo scontro con il Pd. “Non conosco nel dettaglio la pdl della Lega – mette le mani avanti Cirielli – occupandomi io ora di Esteri e non più di giustizia, ma quello della patria potestà tolta alle condannate era oggetto di un mio progetto di legge presentato nella scorsa legioslatura. Una posizione che comunque mi sento di confermare anche oggi”. A Cirielli replica Alessandro Zan, deputato del Pd in commissione Giustizia: “Fratelli d’Italia continua ad accanirsi contro i bambini. Oggi Cirielli vuole togliere la patria potestà alle madri detenute. Quindi una donna che sbaglia, oltre la pena, deve perdere i figli, rendendo di fatto un bambino orfano della madre. Siamo alla follia”, scrive su Twitter l’esponente dem.

A Cirielli risponde anche Matteo Renzi: “Togliere la patria potestà alle madri condannate significa capire poco di diritto ma significa soprattutto non capire nulla di umanità. I membri del governo Meloni devono smetterla con queste uscite da bar e pensare a governare, se ci riescono”, twitta il leader d’Italia viva. Al quale controreplica lo stesso esponente di Fdi: “Non capisco tutto questo stupore – dice Cirielli – Ho visto che Renzi ha fatto delle dichiarazioni. Mentre governava lui, a Bibbiano hanno tolto la patria potestà e l’affidamento dei minori per cose assai meno gravi, e non ha detto nulla in quel periodo”.

La norma sulle madri detenute era stata presentata per evitare che i bambini al di sotto dei sei anni finiscano in carcere con i genitori. La legge era già stata approvato alla Camera nella scorsa legislatura e il partito di Giorgia Meloni si era astenuto. Dopo le elezioni, il Pd aveva nuovamente ripresentato la proposta di legge, ma alla commissione Giustizia di Montecitorio sono passati alcuni emendamenti del centrodestra, che hanno modificato profondamente il testo. E i deputati dem hanno deciso di ritirarla. “Eravamo a un passo dall’introdurre nel nostro sistema una legge di civiltà per fare in modo di non vedere mai più bambine e bambini dietro le sbarre. Con la forzatura della destra di oggi il testo è stato stravolto e purtroppo con queste norme l’obiettivo della nostra proposta è stato cancellato”, spiegano i deputati del Pd. “Se vogliono norme per più bambine e bambini in carcere si facciano da soli la legge. La destra ancora una volta mostra la sua totale insensibilità, una vergogna”, attaccano. Replica Matteo Salvini, accusando il Pd di voler liberare “le borseggiatrici rom che usano bimbi e gravidanza per evitare il carcere e continuare a delinquere. Vergognatevi”. Il capo del Carroccio tenta di intestarsi la vittoria nel campo del centrodestra: “La Lega – sostiene – aveva fatto passare la norma in commissione Giustizia e ripresenterà subito il testo: è una questione di salute, giustizia e buonsenso”.

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