Un incidente che rischia di alzare il rischio di un allargamento del conflitto in Ucraina, di un vero e proprio faccia a faccia tra Usa e Russia. Che a questo punto non nega neanche gli Stati Uniti, nonostante la volontà pubblica ribadita più volte da Joe Biden di non farsi trascinare in uno scenario da Terza guerra mondiale. E invece l’intercettazione e il danneggiamento da parte di un jet russo di un drone spia americano, costretto a schiantarsi nel mar Nero, alza la tensione tra le due superpotenze. E dimostra che basta un errore o una manovra mal calcolata – in una zona da dove quotidianamente gli aerei spia occidentali sorvegliano il territorio ucraino dall’inizio dell’invasione – ad accendere la spirale della ritorsione, con lo spettro di uno scontro aperto tra le due potenze nucleari. Ad alimentare ulteriormente la tensione direttamente Vladimir Putin, che ha definito il conflitto in Ucraina “una guerra per la sopravvivenza stessa dello Stato russo” e rilanciato le accuse agli Usa per il sabotaggio del gasdotto Nord Stream.

Sono le 7 di martedì mattina in Italia quando, secondo la versione del Pentagono, due caccia Su-27 russi hanno intercettato nello spazio aereo internazionale un drone di sorveglianza americano MQ-9 ‘Reaper’ e uno dei due jet ne ha urtato l’elica, causandone lo schianto nel mar Nero. Diverse volte prima della collisione, i due jet hanno volato pericolosamente di fronte al drone e vi hanno anche scaricato sopra del carburante, forse nel tentativo di danneggiarlo o accecarlo. Per quaranta minuti, sostengono da Washington, dove l’ambasciatore russo Anatoly Antonov è stato subito convocato dal Dipartimento di Stato americano per protestare. Ma tra le forze armate Usa e Mosca è guerra anche di versioni. “Il nostro velivolo MQ-9 stava conducendo operazioni di routine quando è stato intercettato e urtato da un aereo russo, che ha provocato un incidente e la completa perdita del drone”, ha riferito il generale dell’aeronautica statunitense James Hecker, che sovrintende alla Us Air Force nella regione. “Questo atto pericoloso e poco professionale – ha aggiunto – da parte dei russi ha quasi causato la caduta di entrambi i velivoli”.

Diversa la versione della Russia, secondo cui i suoi jet si sono alzati in volo perché il drone volava con i transponder spenti verso il confine russo ma non hanno usato armi né sono entrati in contatto. Lo schianto, sostiene Mosca, è stato dovuto a “brusche manovre” che hanno provocato un “volo incontrollato con perdita di quota e si è scontrato con la superficie dell’acqua”. Da mesi Mosca osserva da vicino le missioni che servono come “ricognizione” e alla ricerca di informazioni utili a Kiev. Il comandante supremo alleato della Nato in Europa, il generale dell’esercito americano Christopher Cavoli, ha informato gli alleati sull’incidente, ammonendo sul rischio di un’escalation. Ma l’amministrazione Biden, pur condannando l’episodio, è sembrata gettare acqua sul fuoco inquadrando per ora l’incidente come un’intercettazione spericolata. In un briefing telefonico il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha ricordato che non è insolito per gli Usa e la Russia avere confronti aerei ad alta quota sullo sfondo della guerra in Ucraina. Mentre al momento il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin non ha parlato con il ministro degli Esteri russo Sergei Shoigu. E la Us Air Force ha sottolineato che azioni russe di questo tipo possono portare a una “escalation non intenzionale”.

“Ci sono state altre intercettazioni simili, anche se questa è degna di nota perché è stata pericolosa e poco professionale e ha causato l’abbattimento di un velivolo statunitense, quindi è unica al riguardo”, ha detto Kirby, dopo aver riferito che Biden è stato subito informato dell’episodio. “Non sappiamo quale fosse l’intenzione dei russi, ma se il messaggio era quello di esercitare deterrenza contro i nostri sorvoli nello spazio aereo internazionale sul Mar Nero è destinato a fallire”, ha messo in guardia. Prima dell’incidente però lo zar aveva lanciato un paio di messaggi all’Occidente. Il più importante è che la Russia in Ucraina sta lottando per la “sopravvivenza” della sua “statualità”, dopo che l’Occidente ha cominciato le sue pressioni a seguito del crollo dell’Urss. E non è un mistero che la dottrina nucleare russa prevede l’impiego di armi atomiche in caso di minacce “esistenziali” al Paese.

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