Tre proposte di legge sul salario minimo sono state calendarizzate dall’ufficio di Presidenza della commissione Lavoro della Camera. La prossima settimana i deputati esamineranno in sede referente due proposte firmate dai deputati del Pd Debora Serracchiani e Mauro Laus, mentre la terza porta la firma del leader del M5s Giuseppe Conte. “La nostra perseveranza ha pagato: finalmente è stata calendarizzata in Commissione Lavoro alla Camera la proposta del Movimento 5 Stelle sul salario minimo legale, a mia prima firma. Vedremo chi è contrario, chi è per il sì, chi per il nì. Chiudiamo la stagione delle paghe da fame”, esulta su Twitter l’ex premier.

Poco prima, nell’aula di Montecitorio, era andato in onda il primo faccia a faccia tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, con la segretaria del Pd che ha chiesto alla capa del governo l’introduzione del salario minimo, ricevendo in cambio un rifiuto. “La mia non era rivendicazione, ho dato una notizia. È stata calendarizzata la nostra proposta”, ha dunque detto il leader dei 5 stelle, chiarendo il senso del suo tweet. Sottolineano la calendarizzazione della proposta di legge anche i deputati dei 5 stelle della commissione Lavoro. “Avevamo chiesto a più riprese al presidente della commissione di fare ciò e la nostra insistenza alla fine ha portato ad un primo ma importante risultato – scrivono in una nota – In un Paese dove il 12% dei lavoratori è povero, fissare una soglia minima sotto cui nessun contratto può scendere è ineludibile. Come dimostrano alcuni importanti esempi europei, pensiamo alla Germania, il salario minimo ha valorizzato la contrattazione collettiva e non, come dicono i detrattori, il contrario. Auspichiamo che anche le altre forze politiche, ad iniziare da quelle di opposizione, convergano sulla nostra proposta”.

In commissione, infatti, sono state depositate tre proposte di legge. “Si tratta in particolare della C.210 a prima firma Serracchiani, della C.216 a mia prima firma e della c.306 sottoscritta da Conte”, dice il capogruppo dem in commissione Laus. “Anche in questa legislatura – aggiunge – il Partito Democratico è stato tempestivo nel presentare le sue proposte. Adesso è giunto il momento della chiarezza e delle scelte politiche conseguenti. I Gruppi parlamentari non potranno più fare ammuina. Dobbiamo dare al Paese un quadro legislativo degno che salvaguardi i lavoratori dal rischio di un vero e proprio sfruttamento”.

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