Greg Becker, amministratore delegato della fallita Silicon Valley Bank, ha venduto 3,6 milioni di dollari di azioni della società meno di due settimane prima che l’azienda rivelasse le ingenti perdite sui suoi investimenti che hanno la banca a cercare di effettuare un aumento di capitale. Operazione non riuscita a cui sono seguiti una corsa agli sportelli e quindi il crac. Lo riporta l’agenzia Bloomberg che segnala la vendita di 12.451 azioni lo scorso 27 febbraio. Il piano che ha dato il via alla vendita dei titoli è stato depositato lo scorso 26 gennaio.

Né Becker né la banca hanno risposto per ora alla richiesta di un commento e in particolare alla domanda se Becker fosse già a conoscenza dei piani della banca per tentare un aumento di capitale quando ha presentato il piano di vendita dei titoli. In teoria questi piani, introdotti dalla Sec (l’autorità di vigilanza sui mercati statunitensi) nel 2000 servono proprio a contrastare l’insider trading, ossia l0 sfruttamento di informazioni riservate a scopo di profitto, fissando tempistiche prestabilite. Nel caso specifico la coincidenza dei fatti potrebbe essere casuale. “Se l’aumento di capitale fosse stato già in discussione sarebbe una cosa grave”, ha detto a Bloomberg l’esperto Dan Taylor, professore presso la Wharton School dell’Università della Pennsylvania

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