Fermatevi, verremo noi a prendervi. Questo è il senso dei corridoi umanitari che noi stiamo facendo”. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in audizione alla Commissione Affari costituzionali sulle linee programmatiche del dicastero, torna sulle sue dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa a poche ore dal naufragio sulle coste di Crotone che è costato la vita a 64 migranti (tra cui diversi bambini e minori). Nessuna scusa e nessun dietrofront, per quelle parole sulla “disperazione” che a suo parere “non può giustificare viaggi che mettano a repentaglio la responsabilità dei figli”. Rispondendo alla senatrice del Pd Simona Malpezzi il ministro parla del tentativo del governo di mettere in piedi dei corridoi umanitari. “Dobbiamo fare in modo che le terre siano sempre più sicure del mare”, dice. E poi torna sulle sue dichiarazioni: “A condimento di quell’espressione che non è piaciuta molto, ho detto ‘fermatevi, verremo noi a prendervi‘. Questo il senso dei corridoi umanitari che stiamo facendo. Io pretendo di essere giudicato per i fatti, se pretendessi di essere giudicato solo per una bella espressione, per l’anima candida da offrire al dibattito pubblico, avrei il vostro gradimento ma non farei il mio dovere”

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