Se lo zucchero fa male ed è uno dei principali fattori alla base di malattie molto diffuse come diabete e tumori, i dolcificanti alternativi, quelli a zero calorie, rappresentano, almeno nell’immaginario di molti consumatori, una buona alternativa. Di fatto, l’industria alimentare ha lanciato da anni linee di prodotti “senza zucchero”, bevande e soft drinks in particolare, dolcificati con aspartame, acesulfame-K, sucralosio, ecc. Solo un mese fa noi di FqSalute avevamo posto l’attenzione sugli effetti potenzialmente cancerogeni che queste sostanze possono avere parlandone con il professor Franco Berrino (qui l’intervista completa). Ora, un nuovo studio della Cleveland Clinic americana pubblicato su ‘Nature Medicine’ ha attestato come l’eritrolo, uno di questi dolcificanti artificiali a zero calorie, sia associato a un rischio aumentato di infarto e ictus. I ricercatori hanno esaminato dati relativi a oltre 4mila persone tra Usa ed Europa, rilevando che “quelle con livelli più elevati di eritritolo nel sangue mostravano un rischio alto di gravi eventi cardiaci avversi come” appunto “infarto, ictus o morte”. Gli autori hanno inoltre analizzato gli effetti dell’aggiunta di eritritolo al sangue intero o alle piastrine isolate, osservando che l’eritritolo favoriva l’attivazione delle piastrine che dà origine a coaguli. Anche studi preclinici hanno confermato che l‘ingestione di eritritolo aumenta la formazione di coaguli.

Gli scienziati sottolineano l’importanza di studi di follow-up per confermare questi risultati nella popolazione generale. Il lavoro pubblicato presenta infatti diversi limiti, precisano, tra cui il fatto che “gli studi di osservazione clinica – tengono a puntualizzare – dimostrano l’associazione e non la causalità”. Indicano cioè il legame fra due eventi (in questo caso alti livelli ematici di eritritolo e un maggior rischio di infarti o ictus potenzialmente mortali), ma non il rapporto causa-effetto. I ricercatori suggeriscono di discutere con il proprio medico o con un dietologo certificato, per informarsi sulle scelte alimentari sane e ricevere consigli personalizzati.

La popolarità degli edulcoranti come l’eritritolo è cresciuta rapidamente negli ultimi anni, ma è necessaria una ricerca più approfondita sui loro effetti a lungo termine – afferma l’autore senior dello studio Stanley Hazen, presidente del Dipartimento di Scienze cardiovascolari e metaboliche presso il Lerner Research Institute e co-responsabile di Cardiologia preventiva alla Cleveland Clinic – Le malattie cardiovascolari aumentano e rappresentano la prima causa di morte a livello globale. Dobbiamo assicurarci che i cibi che mangiamo non vi contribuiscano“. I prodotti dolcificati con eritritolo – riferiscono gli scienziati – vengono spesso raccomandati alle persone che soffrono di obesità, diabete o sindrome metabolica, pazienti a maggior rischio di attacchi cardiovascolari come infarto e ictus. L’eritritolo ha una dolcezza pari a circa il 70% di quella dello zucchero e viene prodotto attraverso la fermentazione del mais. Dopo l’ingestione viene scarsamente metabolizzato dall’organismo, entra nel sangue e si elimina principalmente attraverso l’urina. Il corpo umano produce per vie naturali basse quantità di eritritolo, quindi qualsiasi consumo aggiuntivo può accumularsi. L’eritritolo è generalmente riconosciuto come sicuro dalla Food and Drug Administration americana, il che significa – rimarcano i ricercatori – che non sono richiesti studi sulla sicurezza a lungo termine.

“Il nostro studio – riporta Hazen – indica che, quando i partecipanti hanno consumato una bevanda zuccherata artificialmente con una quantità di eritritolo presente in molti alimenti trasformati, hanno mostrato livelli” della sostanza “notevolmente elevati nel sangue per giorni”. Livelli “ben superiori” a quelli che, in base a osservazioni, sono risultati in grado di aumentare i rischi di coagulazione. “E’ importante che vengano condotti ulteriori studi sulla sicurezza – esorta l’autore – per esaminare gli effetti a lungo termine dei dolcificanti artificiali in generale, e dell’eritritolo in particolare, sul pericolo di infarto e ictus, specie nelle persone più a rischio di malattie cardiovascolari”.

Articolo Precedente

Meningite batterica, 17enne lotta tra la vita e la morte. L’esperto: “E’ una forma più rara, ecco quali sono i sintomi a cui prestare attenzione”

next
Articolo Successivo

Sentieri, anche il sesto rapporto Iss lo conferma: Campania maglia nera per mortalità evitabile

next