La fuga di notizie sull’aumento della retribuzione dell’amministratore delegato Andrea Orcel sarebbe alle base delle dimissioni dell’ex presidente del comitato remunerazioni di Unicredit, Jayne-Anna Gadhia. Lo scrive oggi il quotidiano londinese Financial Times secondo cui Gadhia, si sarebbe dimessa lo scorso 10 febbraio, dopo essere stata accusata di aver diffuso informazioni riservate a pochi giorni dalla decisione del board sullo stipendio dell’a.d.. Ufficialmente Gadhia ha lasciato il posto in seguito “all’assunzione di un nuovo incarico e al conseguente maggior impegno che le sarà richiesto” essendo stata nominata a fine gennaio presidente di Moneyfarm. Secondo quotidiano, tuttavia, la decisione sarebbe legata alla sensazione di non poter mantenere il posto “per ragioni di principio” dopo essere finita nel mirino delle indagini interne della banca, anche se le accuse “erano successivamente state ritirate”.

UniCredit ha fatto sapere che “Il cda era preoccupato da una serie di fuga di notizie che danneggiavano la banca e il duro lavoro dei suoi dipendenti. Come previsto dalle best practice”, quindi, “il cda ha condotto un audit interno approfondito” che non “ha condotto a risultati”. Il board è in ogni caso “molto chiaro su suoi doveri e obblighi fiduciari e ha intrapreso azioni chiare e rafforzato ulteriormente le sue già solide politiche per garantire la corretta gestione delle informazioni riservate al fine di sostenere i più elevati standard di governo societario in tutta la banca”. La banca ha infine ribadito che “le ragioni della partenza di Jayne Anne Gadhia sono state chiaramente esposte’ nel comunicato emesso al momento della sua uscita, ‘che e’ coerente con la sua lettera di dimissioni alla banca’. La banca pubblicherà il primo marzo la sua politica di remunerazione, che potrebbe includere un aumento dello stipendio di Orcel dagli attuali 7,5 milioni a oltre 10 milioni di euro. La decisione verrà poi sottoposta all’assemblea dei soci del prossimo 31 marzo. La banca si appresterebbe inoltre ad approvare un incremento del 20% del bonus per 900 manager.

Come ricordato ieri Il Fatto Quotidiano l’incremento del 40% della retribuzione di Orcel rafforzerebbe la sua posizione di banchiere più pagato d’Italia davanti al numero uno di Intesa Sanpaolo Carlo Messina che guadagna 6,1 milioni, Alberto Nagel di Mediobanca (5 milioni) e Giuseppe Castagna di Banco Bpm (2,6 milioni). Unicredit ha chiuso il 2022 con 5,2 miliardi di profitti, miglior risultato degli ultimi 10 anni e distribuirà agli azionisti (tra dividendi e riacquisto di azioni) oltre 5 miliardi di euro. Come per tutte le banche europee anche i conti di Unicredit beneficiano dei rialzi dei tassi attuati dalla Banca centrale europea che aumentano i margini di intermediazione, ossia la differenza tra gli interessi che la banca paga ai depositanti e quelli che chiede a imprese e famiglie a cui eroga finanziamenti.

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